La Nuova Sardegna

Sassari

Festa del voto, Sassari nelle mani della Madonna

di Antonio Meloni
Festa del voto, Sassari nelle mani della Madonna

Migliaia di fedeli hanno accompagnato il simulacro delle Vergine delle Grazie portato a spalla dai vigili del fuoco

29 maggio 2017
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SASSARI. Settantaquattro anni di devozione in un evento che ogni anno conferma la fede dei sassaresi alla Madonna nel ricordo dello scampato bombardamento alla fine della seconda guerra mondiale.
Ieri la città, nel rispetto di una tradizione storica, ha reso grazie alla sua patrona speciale, sciogliendo il voto che da allora la lega intimamente alla Beata Vergine delle Grazie. Lo ha fatto con la consueta partecipazione, riaccompagnando il simulacro della Madonnina nel santuario di San Pietro in Silki, sua sede abituale.

Oggi è lontano il ricordo dei tragici eventi bellici, a fare paura non sono più le bombe del comando alleato. Il pericolo è rappresentato dalla crisi di valori, dall’intolleranza che divide, dalla disoccupazione che angoscia, dalla povertà che minaccia l’unità delle famiglie.Ma i sassaresi si rivolgono alla Vergine delle Grazie con immutata devozione, chiedendo protezione e conforto, come tanti anni fa. L’origine del Voto è stata rievocata anche ieri, durante l’affollata funzione presieduta in Duomo dall’arcivescovo padre Paolo Atzei, affiancato dal Capitolo turritano. Commentando il vangelo di Matteo, il vescovo ha invocato più volte la protezione della Madonna: «Beata Vergine, amatissima da tutta la città – ha detto padre Paolo – continua a essere per noi segno di consolazione e speranza».

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La testimonianza di una devozione mai sopita si è fatta sentire anche dopo la funzione, quando, all’uscita del simulacro, portato a spalla da una squadra di vigili del fuoco, una folla immensa si è stretta attorno alla statuina per dare il via alla lunga processione. Traffico fermo, ali di folla e gente alle finestre nelle vie attraversate dal gigantesco corteo. Da piazza Mazzotti al Corso, passando per via Pais, alla volta delle piazze Azuni e Castello. Quindi via Brigata Sassari dove anche quest’anno una pioggia di petali di rosa, gettati dall’alto da un gruppo di fedeli, ha salutato il passaggio della Madonnina.

Quindi la sosta doverosa di fronte ai due ospedali, il Policlinico prima, il Santissima Annunziata poi. Pioggia di petali per salutare la Vergine delle Grazie e il pensiero rivolto ai malati, alle loro famiglie, a chi aspetta il risultato di un esame, o chi, nell’ansia, si prepara alla terapia. Ma anche ai medici e agli infermieri, in prima linea per lenire le sofferenze dei pazienti.

Dietro il simulacro portato a spalla c’è una città intera, i Gremi al completo, le associazioni di volontariato, gli operatori dell’Unitalsi, una folta rappresentanza degli scout, i gruppi di preghiera e tutte le parrocchie della diocesi. Da viale Italia verso l’Emiciclo Garibaldi è una fiumana di gente che, nella fede, va verso San Pietro per mantenere un’antica promessa. Fra la folla immensa, ci sono bambini e anziani, mamme con le carrozzine, coppie di giovani fidanzati, ragazzi e ragazze. Tutti seguono la Madonnina mentre recitano il rosario, invocando grazia e protezione.

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Nella sosta al Santissima Annunziata, di fronte all’ingresso della nuova ala, da via De Nicola, ancora petali di rosa, applausi e soprattutto la preghiera, unico filo conduttore della processione.
Il percorso quest’anno è stato interrotto più volte dal continuo passaggio dei Canadair intervenuti per un incendio scoppiato, nel pomeriggio, tra Usini e Ittiri.

All’arrivo in piazzale San Pietro l’ovazione è cresciuta, l’applauso si è fatto assordante quando padre Paolo, rispettando una tradizione consolidata, ha presentato il simulacro della Madonnina alla folla osannante.
È l’atto di consacrazione della città alla Beata Vergine delle Grazie, l’atteso gesto simbolico che, materialmente, scioglie il Voto dei sassaresi alla Madonna.

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