La Nuova Sardegna

SASSARI. L’Aou prima ancora che si muovesse la Procura aveva avviato un’indagine interna sul caso della piccola Alessia Murgia. E il risultato delle cartelle cliniche, delle testimonianze raccolte, in estrema sintesi è questo: «Nessun nesso fra l'arresto cardiaco che ha provocato la morte della bimba di tre mesi e il prelievo cui è stata sottoposta dalle infermiere della Clinica pediatrica». I vertici dell'azienda sono in possesso di una relazione dettagliata che confermerebbe la correttezza delle procedure adottate dall’equipe del reparto.

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«Purtroppo si trattava di una bambina molto sofferente affetta da gravi patologie congenite al cuore per le quali ha subito in così poco tempo diversi interventi chirurgici – spiega il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – L’ arresto cardiaco è insorto improvvisamente e non è verosimilmente da ricondurre ad una venipuntura, ma alle gravi (condizioni della piccola che è stata trattata con cura ed attenzione da equipe altamente specializzata».

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E ancora: «Capisco perfettamente il dolore dei genitori e capisco anche che sia difficilissimo accettare quanto accaduto. Ma ribadisco ancora che il personale della clinica pediatrica è preparato e formato per assistere piccolissimi pazienti, anche in condizioni critiche come quelle della bimba».

La Direzione generale dell'Aou esprime cordoglio ai genitori per la scomparsa di Alessia Murgia e attende gli esiti dell'inchiesta avviata dalla magistratura.