Supermarket della droga: sgominata banda sardo-albanese
Un insospettabile agricoltore albanese residente da anni a Viddalba aveva creato una rete che distribuiva cocaina, eroina, hascisc e marijuana anche fuori dalla Sardegna. Nove gli arrestati, 22 denunce
03 giugno 2017
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SASSARI. Aveva creato una rete che distribuiva cocaina, eroina, hascisc, marjiuana, metadone in tutte le località do vacanza dell'Isola, e anche oltre Tirreno: in Liguria, Toscana e nel Bresciano. A smantellarla i carabinieri della compagnia di Porto Torres insieme alle unità cinofile e ai Cacciatori di Sardegna, che hanno arrestato 9 persone (otto i sardi), e denunciato 22. Il capo dell'organizzazione era Viktor Stefanaj, 45 anni di origini albanesi, agricoltore insospettabile, residente a Viddalba dove era ben intergrato, sposato con donna del luogo e padre di 2 figli.
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L'uomo aveva però mantenuto contatti strettissimi con l'Albania da dove si riforniva secondo modalità ancora al vaglio degli inquirenti. Al livello intermedio della rete Gianmario Egris 28 anni e Christian Fresi 34 anni, entrambi di Valledoria, che avevano il compito di reclutare i cavallini attraverso i quali si riforniva non solo il mercato sardo (soprattutto località turistiche e balneari) ma anche, attraverso uno strettissimo parente dello Stefanaj che risiede a Milano e che da stamattina si è reso irreperibile, piccole succursali nella bassa Liguria, nell'Alta toscana e nel bresciano.
L'operazione si chiama "Padre nostro" perchè Stefanaj mentre viaggiava in auto con la droga a bordo, pregava in continuazione per non essere scoperto. Durante gli arresti è stata sequestrato un chilo "misto" di droga, ma gli investigatori hanno documentato almeno 150 scambi di merce durante due anni di indagine, per un valore di centiania di migliaia di euro.
