Bimba di 3 mesi, eseguita l’autopsia
La piccola affetta da patologia cardiaca era morta alle Cliniche dopo un prelievo
06 giugno 2017
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SASSARI. Il medico legale Franco Lubinu ieri mattina ha svolto l’esame autoptico sul corpo della piccola Alessia Murgia, la bimba di appena tre mesi morta lunedì 29 maggio nel reparto Pediatria delle Cliniche di San Pietro. È confermata la morte sopraggiunta per arresto cardiaco, mentre per quanto riguarda le eventuali cause che potrebbero aver determinato l’infarto al momento non ci sono elementi rilevanti. Inoltre c’è un’indagine in atto da parte della Procura e dunque i dettagli e le risultanze approfondite dell’autopsia saranno a disposizione della magistratura.
I familiari della bimba hanno sporto denuncia per chiarire se l’equipe che ha preso in cura la propria figlia abbia seguito correttamente i protocolli necessari a gestire un quadro clinico molto complesso. Hanno paura che ci possa essere una correlazione tra il pianto disperato della piccola, lo stato di stress e paura e dunque l’aumento dei battiti cardiaci, e l’arresto cardiaco sopraggiunto improvvisamente.
Alessia Murgia era affetta da una grave malformazione cardiaca congenita, aveva subito sette interventi a cuore aperto al Gaslini di Genova e la sua vita era sempre appesa a un filo sottile.
L’inchiesta dovrà stabilire se il suo decesso è causato da una situazione clinica già molto compromessa, e dunque infarto e prelievo venoso sono due eventi concomitanti per pura coincidenza. Oppure se davvero il dolore e la paura per un inserimento di un ago in vena, eseguito da due infermiere senza anestesia e senza la presenza di un medico, possa configurarsi come un’imperizia che ha cagionato l’arresto cardiaco di un cuore troppo debole per sopportare situazioni di stress prolungato.
La salma della piccola è stata restituita ai genitori e dunque questa mattina potrà finalmente svolgersi il funerale.
Il corteo partirà alle 10,20 dalla camera mortuaria di Sassari e la messa verrà celebrata alle 11 nella chiesa di Nostra Signora di Paulis a Uri. (lu.so.)
I familiari della bimba hanno sporto denuncia per chiarire se l’equipe che ha preso in cura la propria figlia abbia seguito correttamente i protocolli necessari a gestire un quadro clinico molto complesso. Hanno paura che ci possa essere una correlazione tra il pianto disperato della piccola, lo stato di stress e paura e dunque l’aumento dei battiti cardiaci, e l’arresto cardiaco sopraggiunto improvvisamente.
Alessia Murgia era affetta da una grave malformazione cardiaca congenita, aveva subito sette interventi a cuore aperto al Gaslini di Genova e la sua vita era sempre appesa a un filo sottile.
L’inchiesta dovrà stabilire se il suo decesso è causato da una situazione clinica già molto compromessa, e dunque infarto e prelievo venoso sono due eventi concomitanti per pura coincidenza. Oppure se davvero il dolore e la paura per un inserimento di un ago in vena, eseguito da due infermiere senza anestesia e senza la presenza di un medico, possa configurarsi come un’imperizia che ha cagionato l’arresto cardiaco di un cuore troppo debole per sopportare situazioni di stress prolungato.
La salma della piccola è stata restituita ai genitori e dunque questa mattina potrà finalmente svolgersi il funerale.
Il corteo partirà alle 10,20 dalla camera mortuaria di Sassari e la messa verrà celebrata alle 11 nella chiesa di Nostra Signora di Paulis a Uri. (lu.so.)