La Nuova Sardegna

Sassari

In arrivo i sussidi per l’autismo 

di Luigi Soriga
In arrivo i sussidi per l’autismo 

I soldi saranno erogati in 10 giorni. Le mamme: «Gli aiuti a singhiozzo mettono a rischio le terapie»

09 giugno 2017
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SASSARI. Sarà una boccata d’ossigeno per i genitori di figli autistici, e per tutti quelli che usufruiscono dei “sussidi economici a favore di persone con disturbi mentali”. Infatti la giunta regionale ha appena deliberato le risorse da erogare ai Comuni per i beneficiari della legge 20. A Palazzo Ducale spettano 3 milioni 600mila euro da distribuire tra 980 persone che comprendono varie patologie. Di questi oltre 700 sono i casi di autismo e le risorse verranno erogate nell’arco di una decina di giorni. «Daremo la precedenza agli arretrati del 2015 – spiega l’assessore comunale Monica Spanedda – dopodiché i soldi verranno accreditati nell’arco di pochi giorni, come abbiamo sempre fatto ogni qual volta la Regione ha messo le risorse a disposizione del Comune».

Purtroppo però la burocrazia ha dei tempi che non collimano con le esigenze economiche di una famiglia i cui bioritmi sono rivoluzionati dalla gestione di uno o più bimbi autistici. «Chi non vive il problema sulla propria pelle – dice Valentina – davvero non può immaginare quanto sia vitale la puntualità dei sussidi». Un bambino con disturbi nell’interazione sociale e nella comunicazione per una mamma diventa una spugna che assorbe energie, attenzioni, affetto, tempo e purtroppo anche soldi. Perché se per i primi l’amore materno è una fonte inesauribile, per il denaro no. E curare l’autismo costa caro. «I centri di cura convenzionati hanno liste di attesa di due anni – dice Valentina – in genere una madre che lavora non può permettersi di accompagnare il figlio al San Giovanni Battista di Ploaghe. Allora non restano che i centri privati, e un’ora di terapia arriva a costare tra i 35 e i 45 euro». Un bimbo autistico può aver bisogno di cure che variano dalle 2 alle 10 ore settimanale.

«Chi non può permettersi di anticipare di tasca propria i pagamenti si trova costretto a interrompere le terapie. Sapete per un bambino autistico cosa significa questo? Regressione». Ecco, considerata la delicatezza della sindrome da autismo, le istituzioni e la burocrazia talvolta non sono di grande aiuto: tra compilazione dei Bilanci e definizione dei capitoli di spesa, approvazione della Finanziaria, ripartizione delle risorse, accreditamento nelle casse degli enti locali e altri piccoli passaggi di ragioneria, i contributi alle famiglie arrivano a singhiozzo. Tipo: nel 2015, le famiglie sassaresi hanno beneficiato della legge 20 fino ad ottobre. I mesi di novembre e dicembre, tuttora, non sono mai pervenuti. Nel 2016 i fondi hanno cominciato ad essere erogati dal mese di luglio. Alla fine di luglio, erano arrivati tutti gli arretrati dell’anno, esclusi quelli del 2015. Da agosto in poi i pagamenti si sono poi susseguiti in modo regolare. E ora veniamo al 2017. La Regione ha deliberato a marzo l’erogazione di una parte dei fondi per le cosiddette leggi di settore ai vari comuni. Ad aprile viene comunicato in via ufficiosa dal Comune che sarebbero state accreditate a breve le prime mensilità e gli arretrati del 2015. A metà maggio niente di tutto questo: ad oggi le famiglie hanno ricevuto solo i primi due mesi del 2017, gennaio e febbraio. Marzo, aprile, maggio, giugno, e gli arretrati del 2015 risultano ancora non pervenuti.

«Non vogliamo ogni volta andare a bussare alla porta di assessori comunali per elemosinare dei fondi che ci spettano di diritto – dice Valentina – e non vogliamo ogni volta sentirci rispondere con le solite frasi fatte “a breve” e “speditamente”. Siamo anche stufi dei rimpalli di responsabilità tra Comune e Regione. Pretendiamo rispetto per la nostra situazione difficile, per la nostra dignità e soprattutto per quella dei nostri figli».



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