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Cava di Ossi, il Comune perde il round
OSSI. Sul pronunciamento del Tar Sardegna, al quale si è rivolto per l'annullamento previa sospensione dell’efficacia della concessione alla ditta Monte Rosè dell’esercizio dell’attività di cava in...
18 giugno 2017
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OSSI. Sul pronunciamento del Tar Sardegna, al quale si è rivolto per l'annullamento previa sospensione dell’efficacia della concessione alla ditta Monte Rosè dell’esercizio dell’attività di cava in regione Su Padru, il Comune perde il primo round. Il tribunale amministrativo si è infatti espresso nella camera di consiglio del 14 giugno a suo sfavore. Il ricorso era stato presentato dal Comune in persona del sindaco contro la Direzione Generale Servizio Attività Estrattive e Recupero Ambientale dell'Assessorato dell'Industria della Regione nei confronti di Industriale Monte Rosè. La seconda sezione del Tar Sardegna, «anche alla luce delle argomentazioni contenute nelle memorie delle parti resistenti», ha ritenuto che «il ricorso non presenta ragionevoli probabilità di esito favorevole, non occorrendo,in relazione all'intervento estrattivo per cui è causa, il rilascio di una nuova Via». Non esistono quindi « i presupposti per la concessione dell'invocata misura cautelare di sospensione». A questo punto la situazione diventa sempre più ingarbugliata. L'Industriale Monte Rosè ha in mano una regolare autorizzazione in base alla quale ha denunciato l'inizio dell'esercizio di cava per l'estrazione di inerti e calcare; il Comune da parte sua ritiene che taluni dati sulle distanze tra cava e centro abitato non siano rispondenti alla realtà attuale e si è rivolto ai competenti organi regionali per una verifica conseguente a nuovi sopralluoghi; contestualmente sta verificando l'esistenza in sito di eventuali emergenze archeologiche che possano dare ancora più forza alle proprie ragioni e rendere possibile in qualche modo un riesame della pratica sperando nell'annullamento della concessione. (p.s.)
