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Sassari, l’epidemiologo Castiglia: «Vaccinate i vostri figli»

di Antonio Meloni
Sassari, l’epidemiologo Castiglia: «Vaccinate i vostri figli»

Il monito ai genitori: se non lo fate è un danno per i bambini e la comunità. Appello forte durante un affollato incontro all’Università: sono sicuri ed efficaci

23 giugno 2017
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SASSARI. Si può discutere sulla necessità di un provvedimento urgente, emanato in tutta fretta per fronteggiare una situazione critica. Non sulla validità di un rimedio scientifico efficace, studiato e testato per sconfiggere una malattia. Perché questo, in sintesi, è ciò che accade quando la scienza viene fatta sedere, a torto, sul banco degli imputati. I vaccini sono efficaci, sicuri e collaudati, vaccinare un bambino non è solo un atto “egoistico” di protezione individuale, ma un dovere civico che non dovrebbe essere messo in discussione, tantomeno imposto con decreto.

L’appello, stavolta, non arriva dalla Rete, ma da un’aula d’accademia dove mercoledì sera, di fronte a un pubblico numeroso, si sono incontrati l’epidemiologo Paolo Castiglia, la costituzionalista Carla Bassu e il filosofo del linguaggio Massimo dell’Utri. Il senso dell’iniziativa – promossa dall’associazione sassarese di filosofia e scienza nella sala Dostoevskj del dipartimento di scienze umanistiche – era proprio quello di fare chiarezza alla luce delle recenti polemiche sollevate dopo il varo del decreto legge con cui il Governo ha reso obbligatoria la vaccinazione per i bambini in età scolare. Al riguardo, il punto di vista della scienza è netto: «Al decremento delle coperture vaccinali fa sempre riscontro la diffusione delle malattie – spiega Paolo Castiglia – i vaccini sono sicuri, efficaci, hanno un valore sociale indiscutibile e i genitori che non vaccinano i figli fanno un torto ai loro bambini e alla comunità intera».

È di martedì la notizia di una lettera inviata al governo italiano in cui l’Organizzazione mondiale della sanità esprime preoccupazione per l’incremento dei casi di morbillo, malattia per la quale il Belpaese contribuisce al 40 per cento della casistica europea. Eppure, il discusso provvedimento del ministro Lorenzin che ha imposto, con decreto, la vaccinazione obbligatoria ha scatenato uno tsunami. «In casi come questo il sistema giuridico italiano – fa notare Carla Bassu – opera un bilanciamento di interessi e se è vero che il diritto alla salute è inviolabile, di fronte al bene della collettività viene meno la libertà di coscienza del singolo genitore che, nell’interesse collettivo, è stato limitato nella possibilità di scegliere». Ciò che sorprende è il fatto che negli altri paesi europei non esista un obbligo alla vaccinazione perché è il buon senso a indirizzare quella e altre scelte della comunità. Allora, dobbiamo concludere che in Italia si è smarrito il senso della realtà? «Una cosa è certa – prosegue Castiglia – vanno rivisti certi atteggiamenti, a cominciare dalla comunicazione, tenuto conto del fatto per esempio che un vaccino mediamente viene somministrato solo dopo una sperimentazione che va da 10 a 18 anni».

Ma al di là di questo, ciò che si fatica a comprendere è il perché, dopo secoli di progresso e fiducia nella scienza, una notizia trovata in rete, magari senza riscontro, o una bufala diffusa con disinvoltura sui social acquistino più credibilità del parere espresso da uno scienziato che dopo avere studiato, testato e sperimentato parla sulla base di evidenze cliniche incontrovertibili. «La vita è facile se si tengono gli occhi chiusi – scandisce Massimo dell’Utri citando un celebre pezzo dei Beatles – la realtà è complessa e la gente si tira indietro preferendo credere a ciò che è più semplice, ecco perché negli anni si è abbassata la soglia del senso critico, un fenomeno paradossale nella cosiddetta società dell’informazione».

Legittimi i dubbi e le paure di alcune mamme presenti in sala che hanno chiesto se non sia controproducente somministrare a un bambino tanti vaccini: «Il vaccino è una sostanza che stimola il sistema immunitario – la replica di Castiglia – studiata per innalzare la barriera delle difese e proteggere il singolo individuo e la comunità intera». L’incontro, preceduto da una introduzione della professoressa Yerina Ruiu, presidente dell’associazione di filosofia e scienza, è stato coordinato dal giornalista Piergiorgio Pinna.
 

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