La Nuova Sardegna

Sassari

I sindacati pretendono un futuro per l’ospedale Segni di Ozieri 

di Barbara Mastino
I sindacati pretendono un futuro per l’ospedale Segni di Ozieri 

Giovedì prossimo è in programma un’assemblea in vista dello sciopero della sanità del 6 luglio Le organizzazioni dei lavoratori: «Si rischia di non ottenere la classificazione di primo livello»

25 giugno 2017
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OZIERI. Inizia anche a Ozieri la mobilitazione in vista dello sciopero e della manifestazione in difesa della Sanità pubblica sarda in programma il 6 luglio. Per giovedì 29 i sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl hanno convocato un’assemblea dei lavoratori del settore sanitario, che si terrà dalle 12 nella sala conferenze dell’ospedale civile Antonio Segni (nell’ex casa suore). L’assemblea, che fa parte delle quattro programmate dalle segreterie territoriali dei sindacati (le altre si svolgeranno a Sassari, due, e ad Alghero), sarà una importante occasione di dibattito sul futuro della sanità sarda visto con gli occhi delle persone che quotidianamente vi lavorano. «Contro i tagli e le riduzioni dei servizi sul territorio in una riforma sbagliata e pericolosa», dicono i sindacati. A Ozieri, in particolare, si parlerà del rischio di non ottenere la classificazione a presidio unico di primo livello, che come si sa è stata da tempo richiesta dai territori e anche sancita in un documento approvato dai 67 sindaci dei Comuni dell’azienda sassarese, sottoscritto anche dai sindacati ed entrato, almeno per il momento, nella bozza di risistemazione del sistema ospedaliero sardo. Mentre si attendono le decisioni definitive della Regione, quindi, il territorio del Sassarese si prepara a scendere in piazza Cagliari per difendere la sua proposta, e a Ozieri, in particolare, c’è grande mobilitazione contro il rischio di non ottenere quella classificazione, con Alghero, Ittiri e Thiesi, che pure sembra un atto dovuto, dal momento che la precedente bozza prevedeva per il territorio di Sassari unicamente la presenza di un Hub (secondo livello) e nessuno Spoke (primo livello, appunto). Una mancanza che era saltata subito agli occhi degli addetti ai lavori e non solo, e che ovviamente aveva automaticamente candidato il presidio unico Ozieri-Alghero, con Ittiri e Thiesi. «Quello che si richiede è, in fondo, quanto è stabilito dall’articolo 9 comma 3 lettera C della legge regionale 23/2014 - dice il segretario territoriale del sindacato Fp-Cgil Toto Terrosu - ovvero che in ciascuna della aziende sanitarie locali esista un presidio ospedaliero unico di area omogenea eventualmente ripartito in più stabilimenti, in cui sono garantite le specialità di base e le funzioni di specializzazione attribuite nell’ambito della rete ospedaliera regionale e della rete regionale delle emergenze. Continueremo a difendere questa proposta - aggiunge Terrosu - insieme con i diritti e le prerogative dei lavoratori, contro il precariato e le mancate assunzioni e stabilizzazioni». In vista dello sciopero e della manifestazione del 6 luglio, per la quale anche a Ozieri si sta cercando di coinvolgere cittadini e politica, la presenza dei lavoratori della sanità è anch’essa fondamentale.

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