Il Sigillo dell’Ateneo al capo della Polizia
di Antonio Meloni
Gabrielli: «Sono un servitore dello Stato, onorato del riconoscimento. La responsabilità è la chiave della credibilità»
3 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Da oggi nell’ufficio romano del capo della polizia Franco Gabrielli, ci sarà un posticino speciale dedicato al sigillo dell’ateneo sassarese. Ieri, durante una cerimonia nell’aula magna dell’Università, il prefetto Garbrielli è stato insignito dell’onorificenza accademica dal rettore Massimo Carpinelli.
La consegna del sigillo, che riporta il simbolo dell’ateneo turritano, inaugura una nuova consuetudine voluta fortemente dal rettore per premiare personalità del mondo scientifico, istituzionale e culturale che si siano distinte negli ambiti di competenza durante l’assolvimento del proprio incarico. Nell’aula gremita, davanti al senato accademico in seduta plenaria, presenti le autorità, Franco Gabrielli ha detto di essere molto onorato rimarcando, con la consueta verve, che si tratta di una scelta di prospettiva: «Si comincia con un personaggio minore per andare in crescendo – ha detto il capo della polizia – sono solo un servitore dello Stato e credo che il merito sia un tantino inferiore rispetto alle cose che ho fatto e che faccio».
Diversi i punti salienti del suo discorso incentrato sul senso di responsabilità e sulla conseguente necessità di rispettare le regole come presupposti fondamentali per lo sviluppo della società civile e la tenuta delle istituzioni democratiche.
Gabrielli si è soffermato molto su quella che ha definito una sorta di distonia fra prassi e teoria come carattere tipico del nostro paese: «La pretesa del rispetto delle regole che spesso non trova riscontro nella concretezza della prassi quotidiana di ogni individuo». Il capo della polizia ha detto inoltre di essere convinto del fatto che la crescente sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni ha proprio questa matrice «la non perfetta rispondenza tra teoria e prassi, da qui la necessità irrinunciabile di rispettare le regole e la piena assunzione di quella responsabilità da cui deriva la crescita civile».
Il sindaco Nicola Sanna ha ringraziato Franco Gabrielli e tutte le forze dell’ordine per il costante lavoro a garanzia della sicurezza dello Stato e ha assicurato che i sardi sapranno dimostrare solidarietà umana nell’accogliere gli stranieri. Sulla stessa frequenza il rettore Massimo Carpinelli quando ha spiegato le ragioni della scelta: «Ho inaugurato questa onorificenza con Franco Gabrielli perché è una persona che stimo, ma soprattutto perché c’è un forte legame tra l’Università e le altre istituzioni, condivido i valori espressi dal capo della polizia con particolare riferimento all’educazione alla responsabilità».
Il prefetto Gabrielli è balzato agli onori delle cronache con la nomina a capo della protezione civile, ma la sua attività al servizio dello Stato risale alle prime indagini coordinate come funzionario della Digos. La sua carriera nell’antiterrorismo è proseguita fino al 2006, quando venne nominato direttore del Sisde (Servizio informazioni per la sicurezza democratica) per poi diventare, nel 2009, prefetto de L’Aquila, e in rapida successione vicecommissario vicario per l’emergenza Abruzzo, capo della protezione civile e quindi prefetto di Roma. A Franco Gabrielli venne affidato anche l’incarico di gestire l’emergenza immigrazione dal Nord Africa e la gestione complessiva delle operazioni relative al naufragio della Costa Concordia. L’incarico di capo della polizia e direttore generale della pubblica sicurezza risale al 2016.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La consegna del sigillo, che riporta il simbolo dell’ateneo turritano, inaugura una nuova consuetudine voluta fortemente dal rettore per premiare personalità del mondo scientifico, istituzionale e culturale che si siano distinte negli ambiti di competenza durante l’assolvimento del proprio incarico. Nell’aula gremita, davanti al senato accademico in seduta plenaria, presenti le autorità, Franco Gabrielli ha detto di essere molto onorato rimarcando, con la consueta verve, che si tratta di una scelta di prospettiva: «Si comincia con un personaggio minore per andare in crescendo – ha detto il capo della polizia – sono solo un servitore dello Stato e credo che il merito sia un tantino inferiore rispetto alle cose che ho fatto e che faccio».
Diversi i punti salienti del suo discorso incentrato sul senso di responsabilità e sulla conseguente necessità di rispettare le regole come presupposti fondamentali per lo sviluppo della società civile e la tenuta delle istituzioni democratiche.
Gabrielli si è soffermato molto su quella che ha definito una sorta di distonia fra prassi e teoria come carattere tipico del nostro paese: «La pretesa del rispetto delle regole che spesso non trova riscontro nella concretezza della prassi quotidiana di ogni individuo». Il capo della polizia ha detto inoltre di essere convinto del fatto che la crescente sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni ha proprio questa matrice «la non perfetta rispondenza tra teoria e prassi, da qui la necessità irrinunciabile di rispettare le regole e la piena assunzione di quella responsabilità da cui deriva la crescita civile».
Il sindaco Nicola Sanna ha ringraziato Franco Gabrielli e tutte le forze dell’ordine per il costante lavoro a garanzia della sicurezza dello Stato e ha assicurato che i sardi sapranno dimostrare solidarietà umana nell’accogliere gli stranieri. Sulla stessa frequenza il rettore Massimo Carpinelli quando ha spiegato le ragioni della scelta: «Ho inaugurato questa onorificenza con Franco Gabrielli perché è una persona che stimo, ma soprattutto perché c’è un forte legame tra l’Università e le altre istituzioni, condivido i valori espressi dal capo della polizia con particolare riferimento all’educazione alla responsabilità».
Il prefetto Gabrielli è balzato agli onori delle cronache con la nomina a capo della protezione civile, ma la sua attività al servizio dello Stato risale alle prime indagini coordinate come funzionario della Digos. La sua carriera nell’antiterrorismo è proseguita fino al 2006, quando venne nominato direttore del Sisde (Servizio informazioni per la sicurezza democratica) per poi diventare, nel 2009, prefetto de L’Aquila, e in rapida successione vicecommissario vicario per l’emergenza Abruzzo, capo della protezione civile e quindi prefetto di Roma. A Franco Gabrielli venne affidato anche l’incarico di gestire l’emergenza immigrazione dal Nord Africa e la gestione complessiva delle operazioni relative al naufragio della Costa Concordia. L’incarico di capo della polizia e direttore generale della pubblica sicurezza risale al 2016.
©RIPRODUZIONE RISERVATA