La Nuova Sardegna

Sassari

I sindacati: «Pagano sempre i lavoratori» 

di Gavino Masia
I sindacati: «Pagano sempre i lavoratori» 

Il commissario cittadino di Fi, Alivesi: «Visto che nessuno ci protegge intervenga il prefetto»

07 luglio 2017
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SASSARI. La demolizione con esplosivo dei gruppi 1 e 2 della termocentrale di Fiume Santo preoccupa non poco anche sindacati e politica del territorio. Per il segretario generale Uiltec-Uil Giovanni Tavera preoccupano le recenti prese di posizione del direttore Arpas e del Pd di Sassari: «I rischi paventati da tali soggetti sono da non sottovalutare e per questo auspichiamo che l'azienda, la Regione e i comuni interessati dicano immediatamente la loro e facciano chiarezza su un potenziale e importante pericolo per l'ambiente e per la salute dei lavoratori e cittadini». Tavera comunque assicura che «Vigileremo affinché non vi siano decisioni "affrettate" in merito».

Il segretario Femca Cisl di Sassari, Luca Velluto, ritiene alquanto singolare che la demolizione avvenga con l'utilizzo di esplosivo per ridurre i tempi di demolizione senza “variare l'impatto ambientale”. «La Regione – aggiunge - decide senza ascoltare e condividere le perplessità dell'Arpas: sul piano delle bonifiche è chiaro che quando si tratta di altre multinazionali nel territorio ci si prende tutto il tempo che si vuole, mentre per altre gli si da una mano senza valutare l'impatto sui lavoratori. Molte aziende e lavoratori avevano fatto affidamento su quelle demolizioni per respirare un po’, ma è evidente che questo poco interessa». Per il consigliere comunale di Porto Torres, Alessandro Carta, cambiano le sigle aziendali attorno alla centrale ma persiste «l'assoluta mancanza di riguardo da parte delle multinazionali insediate nei confronti del nostro territorio».

Dura la presa di posizione anche del commissario cittadino di Sassari di Forza Italia, e consigliere comunale, Manuel Alivesi, che chiede l’intervento del prefetto: «Giunge come un fulmine a ciel sereno la scellerata autorizzazione della Regione alle operazioni di bonifica dei gruppi 1 e 2 di Fiume Santo con esplosivi. Tali decisioni piombano sulla testa dei cittadini sassaresi, ma non solo, senza che la città, il suo consiglio comunale ed il territorio venissero preventivamente interpellati. D’altronde quando sindaco e classe dirigente antepongono le diatribe e faide interne alla difesa della città questo è il risultato. Per queste ragioni, chiediamo al sindaco e anche al prefetto di intervenire al fine di bloccare qualsiasi intervento di bonifica che preveda l’ausilio di esplosivi, in modo tale da permettere il coinvolgimento delle autorità comunali».

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