La Nuova Sardegna

SASSARI. Una faccia da ragazzino e una responsabilità grande: da pochi mesi era padre di una bambina: Helena, l’amore della sua vita. Christian era “Chicco” per gli amici, abitava a casa della madre in via Ardara nel popoloso quartiere di Monte Rosello dove lo conoscevano tutti. Sempre in movimento, una curiosità innata e una carica che sembrava inesauribile. In questi giorni era preso dai preparativi dei candelieri che nei quartieri cominciano molto prima delle sfilate ufficiali. Era stato un portatore dei “medi”, ma era alla ricerca di un lavoro. Un impiego anche stagionale, insomma una di quelle occupazioni che nei momenti critici ti aiutano a fare fronte agli impegni di un padre-ragazzino. Amava il mare, ogni volta che poteva faceva una puntatina, a Porto Torres o a Platamona, preferibilmente sugli scogli. Da dove si può tuffare e dove c’è sempre quel coefficiente di difficoltà che è alla base delle sfide dei ragazzi di oggi. Ieri era con suo padre, Chicco. Con Franco, una di quelle situazioni in cui un figlio si sente sempre al sicuro. Sono arrivati insieme davanti a “le piscine”, all’altezza dei parcheggi di Balai. Un mare che sembrava disegnato con l’acquerello, con i colori del verde e del blu fusi insieme. E poi quel bianco che sembrava danzare attorno agli scogli. Chicco si è tuffato per una nuotata spensierata, senza neppure pensare ai rischi. A un certo punto le difficoltà, forse una crisi respiratoria per l’affaticamento, il trascinamento all’indietro e quelle onde che ne hanno fiaccato la resistenza. Così d’estate, in un mare bellissimo Chicco è morto sotto gli occhi del padre.