La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. In diverse zone della città sono presenti lastre di amianto e altri rifiuti speciali abbandonati in diversi terreni davanti al mare e anche vicino ai siti archeologici di rilevanza nazionale. Una pesante eredità lasciata da incivili e nemici della differenziata in aree sensibili e di pregio, quindi, a cui l’amministrazione comunale sta ora cercando di mettere riparo attraverso un bando per affidare il servizio di raccolta e smaltimento.

Il capitolato è all’attenzione degli uffici comunali per la verifica e la conseguente pubblicazione sul sito istituzionale. I rifiuti sono stati censiti, ma, come impone la legge, devono essere ritirati solo da aziende specializzate. «Le “sorprese” negative sono emerse durante i lavori per la realizzazione degli orti urbani – dice l’assessora all’Ambiente Cristina Biancu –, lungo la costa di Abbacurrente (lastre di amianto) e nei pressi dell’area archeologica di Turris Libisonis: nella zona C1-2, nel corso delle attività di preparazione dei terreni destinati ad ospitare gli orti, sono stati ritrovati diversi rifiuti abbandonati sicuramente nel corso degli anni».

Purtroppo, aggiunge l’assessora, questi atti di inciviltà peseranno molto sulle casse comunali: «La cifra messa a bando è infatti di circa 30mila euro, soldi che saremo costretti a destinare a questo progetto piuttosto che ad azioni molto più utili e fruttuose per la comunità». (g.m.)