La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, la statua di Tola sporca e dimenticata

di Luca Fiori
Piazza Tola a Sassari
Piazza Tola a Sassari

Restaurata cinque anni fa con una spesa di 25mila euro oggi è preda dei vandali. Nelle aiuole bottiglie di vetro e rifiuti

03 settembre 2017
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SASSARI. Tre mesi di lavoro e 25mila euro di soldi pubblici spesi appena cinque anni fa per riportare al vecchio splendore uno dei simboli della città. Un simbolo che oggi è nuovamente sfregiato da scritte, sporcizia e dall’incuria di chi dovrebbe pulirlo e proteggerlo dai maleducati.

Era stato un lavoro certosino e accurato quello realizzato nel 2012 dall’assessorato ai Lavori pubblici, in accordo con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici sulla statua di Pasquale Tola, in occasione del centesimo anniversario della sua inaugurazione nella piazza più antica della città. Un lavoro vanificato in poco tempo da maleducazione e menefreghismo.

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L’opera in marmo, realizzata nel 1890 dallo scultore genovese Filippo Silvestro Giulianotti (lo stesso che fece il busto di Giuseppe Mazzini), oggi avrebbe bisogno di una nuova profonda pulizia o quantomeno di un po’ manutenzione. Il basamento su cui ogni sera giocano decine di bambini è completamente ricoperto da uno strato di grasso, tutto intorno sul lastricato della piazza non si contano le chiazze di sporcizia. Per non parlare della statua, imbrattata in più punti con una vernice gialla e del piedistallo su cui sono comparsi improbabili graffiti e scritte a pennarello.

Appena cinque anni fa per tre mesi l’opera in marmo era stata circondata da un ponteggio alto a sufficienza per raggiungere la sommità del monumento. Sul piedistallo e il basamento era stato eseguito un restauro conservativo. La pulitura era stata eseguita a mano con acqua e spazzolini o piccoli utensili, e ad impacco con l’uso di solventi in soluzione acquosa. Un intervento articolato considerato che su statua e basamento erano presenti anche allora fratture, e soprattutto graffiti eseguiti con tecniche e materiali diversi. Grazie al lavoro di restauratori ed esperti di opere d’arte all’aperto era stato ripulito il monumento e ripristinate alcune parti mancanti del basamento in pietra. La ringhiera originaria, di cui restava solo una parte delle colonnine, era stata ricostruita.

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Oggi anche quelle colonnine sono autografate da decine di vandali. Pochi giorni dopo Ferragosto il Comune aveva predisposto un servizio di pulizia straordinaria della piazza. Un intervento necessario vista l’altissima affluenza registrata il giorno dei Candelieri in quello che l’amministrazione ha ribattezzato come “Salotto piazza Tola”. Da Palazzo Ducale avevano inoltre assicurato che «tutte le mattine viene effettuato nella piazza lo spazzamento manuale e quello meccanico». Ieri a metà mattina una bottiglia di vino abbandonata nell’aiuola accanto all’ingresso di Palazzo d’Usini, sede della biblioteca comunale, racconta che forse per un luogo così tanto caro ai sassaresi si deve fare qualcosa in più.
 

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