La Nuova Sardegna

Sassari

Monte Zebio, polemica a Villanova

Monte Zebio, polemica a Villanova

Il sindaco: «Minoranza spesso assente nelle ricorrenze per i caduti in guerra»

23 settembre 2017
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VILLANOVA MONTELEONE. «La mia mancata partecipazione alle recenti celebrazioni ad Asiago, sul Monte Zebio, per ricordare i morti della Brigata Sassari nella prima guerra, non significa affatto che l’attuale amministrazione comunale ed il suo sindaco abbiano “snobbato” la giornata». Replica così il sindaco di Villanova Monteleone, Quirico Meloni, alla minoranza che ne aveva sottolineato l’assenza a fronte dell’impegno del Comune, anche nelle precedenti amministrazioni, per l’iniziativa. E aggiunge il sindaco: «Se poi qualcuno vuole utilizzare i caduti della prima guerra mondiale per fare “becera polemica politica” è fatto che a me non interessa. Capisco che la minoranza deve pur “fare il suo mestiere”, ma ci sono modi e forme “più dignitose” per adempiervi». Perché nelle occasioni in cui si sono celebrati i caduti in guerra – stuzzica il primo cittadino – da parte dell’amministrazione comunale è stata l’opposizione ad essere assente. Ad esempio il IV Novembre, quando si ricordano i numerosi giovani villanovesi, oltre 150 nelle due guerre, morti per la Patria. «Una giornata che vede il coinvolgimento dei cittadini, delle autorità religiose e civili, dei rappresentanti delle forze armate, delle associazioni, della banda musicale e finanche dei consiglieri della minoranza. Ma questi “illustri patrioti” non sempre hanno pensato di parteciparvi». Idem per la festa della Repubblica del 2 giugno «anche in questa ricorrenza non sempre i consiglieri della minoranza hanno ritenuto opportuno parteciparvi, altri addirittura non sono mai stati presenti».

Meloni conclude così: «Ci sarà anche occasione per l’amministrazione comunale di Villanova di onorare i concittadini periti sul campo di battaglia di Monte Zebio, ma penso che il modo migliore di farlo sia onorarli nel lavoro di tutti i giorni, per difendere il paese e i valori di libertà e democrazia che ci hanno consegnato».

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