La Nuova Sardegna

Sassari

Cheremule dedica due vie del paese a due ex parroci

Cheremule dedica due vie del paese a due ex parroci

CHEREMULE. Due nuove vie a Cheremule dedicate a due sacerdoti tanto cari al paese. Si è svolta nei giorni scorsi a Cheremule la festa in onore del santo patrono San Gabriele Arcangelo e in occasione...

03 ottobre 2017
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CHEREMULE. Due nuove vie a Cheremule dedicate a due sacerdoti tanto cari al paese. Si è svolta nei giorni scorsi a Cheremule la festa in onore del santo patrono San Gabriele Arcangelo e in occasione della solennità, l’amministrazione ha inaugurato le targhe di intitolazione di due vie dedicate a Don Antonio Maria Solinas e Don Giovanni Sanna che, per diversi anni, hanno esercitato il loro servizio sacerdotale nella comunità. La celebrazione della festa patronale ha coinciso con il saluto al piccolo paese del Meilogu del vescovo Paolo Atzei che lascia la Diocesi di Sassari dopo 13 anni di onorato servizio. C’è un velo di emozione nelle parole del Sindaco Salvatore Masia, intervenuto in nome di tutta la comunità. «Padre Paolo è stato per tutti noi un vero amico. Lascia in eredità a noi tutti e a tutta la Diocesi un’impronta che sarà difficile cancellare». Al termine della celebrazione della messa in onore del Santo patrono, è stato proprio Monsignor Atzei a impartire la benedizione alle targhe di intitolazione delle due vie dedicate ai due indimenticati parroci di Cheremule: Don Solinas e Don Sanna. Don Antonio Maria Solinas fu parroco dal 1948 al 1959 quando si traferì a Codrongianus. «La Cheremule vissuta da Don Solinas, - dichiara Masia - era un paese in bianco e nero come le foto che lo ritraggono». Del suo servizio nella Chiesa si ricordano le numerose cause che ha perorato a favore di poveri. Don Giovanni Sanna, di origini silighesi, nato a Thiesi nel 1915 fu a Cheremule dapprima come vice parroco di Don Themelly e poi parroco dal 1982 al 1986. «si dice di lui - prosegue Masia - che fu un uomo arguto, di vasta cultura e grande musicista. A Don Sanna si deve il restauro della Casa Parrocchiale. Curò con solerte dedizione pastorale la Parrocchia di San Gabriele Arcangelo alla quale donò un armonium. Prestò particolare attenzione ai giovani, ai quali cercò di trasmettere il suo amore per musica, cominciò una sua ricerca personale sui canti di Cheremule ed a Lui si deve la scrittura dell’inno dell’Arcangelo Gabriele tutt’ora in uso».

Daniela Deriu

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