La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, risse e droga: il Corso è una polveriera

di Luca Fiori
Il corso Vittorio Emanuele
Il corso Vittorio Emanuele

Residenti e commercianti: ogni notte spaccio, liti e aggressioni. Senegalese ubriaco semina il panico e finisce in carcere

05 ottobre 2017
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SASSARI. Risse e aggressioni quasi ogni notte e poi il ritorno prepotente dell’eroina, spacciata tra i vicoli ai ragazzini anche in pieno giorno, grazie alla complicità di vedette - in stile Scampia - che avvisano per tempo i pusher in caso di arrivo delle forze dell’ordine.

Il Corso basso è una polveriera pronta a esplodere e gli abitanti che hanno deciso di rimanere in questo angolo di città, un tempo cuore pulsante del commercio, lanciano l’ennesima richiesta d’aiuto.

Agenti aggrediti. L’ultimo episodio di violenza risale a due sere fa, quando un cittadino senegalese di 26 anni ha aggredito prima i passanti e poi si è scagliato contro gli agenti della squadra volante che cercavano in tutti i modi di farlo entrare sull’auto di servizio.

«Erano quasi le 20.30 - racconta Lucia Piga che da otto anni gestisce al Corso un negozio di alimentari - quando è iniziato l’ennesimo show. Quando sono uscita dal negozio ho visto un ragazzo che si sbatteva alle vetrine dei negozi e urlava come un pazzo, mentre in tanti cercavano di fermalo. Io sto iniziando ad avere paura - aggiunge la commerciante - la mattina apro prima delle 7 quando in giro è ancora pieno di ubriachi e la sera quando chiudo è già scattato il coprifuoco. La macelleria e la frutta e verdura che erano qui accanto a me hanno chiuso e temo che la prossima serranda che si abbasserà sarà la mia. La gente ha paura - conclude la donna - molti di questi stranieri che il Comune ha ammassato qui gestiscono traffici di droga e prostituzione sotto gli occhi di tutti, però chi ha il coraggio di denunciare queste cose viene accusato di essere razzista».

L’arresto davanti ai passanti. Martedì sera i primi a intervenire dopo che il 26enne aveva aggredito un commerciante, sono stati gli agenti della polizia locale che da circa un mese presidiano la zona del Corso basso con una pattuglia che staziona nella zona di Porta Sant’Antonio anche nelle ore serali. E proprio loro ieri intorno alle 14 sono dovuti intervenire in un circolo privato del Corso per un ricovero coatto di un altro cittadino senegalese di 43 anni che da un paio di giorni aveva dato segni di squilibrio. Con difficoltà l’uomo è stato caricato su un’auto della polizia locale e accompagnato nel reparto di psichiatria. Poche ore prima, smaltita la sbornia, il giovane arrestato martedì sera era stato accompagnato in tribunale dagli agenti della Volante che hanno raccontato al giudice delle grosse difficoltà avute per bloccarlo, tanto che a entrambi - colpiti dal 26enne - sono stati assegnati alcuni giorni di cure dai medici del pronto soccorso. Il giudice Maria Teresa Lupinu, in considerazione anche delle recenti alzate di testa del giovane, dopo la convalida del fermo ha disposto che venisse accompagnato in carcere. Due domeniche fa infatti, durante la processione per San Maurizio, lo stesso 26enne si era reso protagonista di un episodio simile. In quell’occasione aveva spaccato due bottiglie di birra e aveva minacciato i passanti con i cocci di vetro.

Urla contro gli italiani. «Martedì sera stavo per chiudere - racconta Marcello Fancellu che gestisce una tabaccheria alla fine del Corso - e ho visto diverse persone che fuggivano. Il ragazzo che hanno arrestato era scalzo e a petto nudo e urlava “italiani di merda” mentre la gente si allontanava terrorizzata. La situazione sta diventando preoccupante - conclude il commerciante - ogni giorno preghiamo che non ci capiti qualcosa di brutto».

Lo spaccio di eroina. E a terrorizzare gli abitanti del quartiere da qualche tempo c’è anche il preoccupante ritorno dell’eroina. «Ogni giorno raccolgo diverse siringhe nel vicolo qui dietro - racconta Giuseppe Merella che con il suo circolo privato è uno dei punti di riferimento del quartiere - l’eroina era scomparsa da queste parti e ora è tornata prepotentemente sul mercato. Il traffico è per lo più nelle mani dei nigeriani, lo sanno tutti, ma nessuno interviene. È vero che di recente carabinieri e guardia di finanza ne hanno arrestato qualcuno, ma il giorno dopo c’è già chi li sostituisce e continua a spacciare».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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