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Sassari

Sassari, rischio crolli a Santa Maria: tre milioni di euro per salvare la chiesa

di Antonio Meloni
Sassari, rischio crolli a Santa Maria: tre milioni di euro per salvare la chiesa

Il soprintendente: «Situazione compromessa, inutili le riparazioni tampone. Qui serve un intervento complessivo»

06 ottobre 2017
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SASSARI. La soluzione del problema di Santa Maria può essere affrontata solo con un intervento complessivo da affidare a un’impresa specializzata che si occupi della chiesa e del convento. Il budget è notevole, supera i tre milioni di euro, e dovrebbe avere una regia composta dai rappresentanti delle istituzioni competenti per materia. Ne è convinto Francesco di Gennaro - soprintendente ai beni archeologici, alle belle arti e al paesaggio – che a sei mesi dal suo insediamento nell’ufficio di piazza Sant’Agostino e a poche settimane dall’ultimo crollo nella chiesa dei candelieri – prova a fare il punto della situazione.

«L’origine di questi episodi di cedimento – spiega – è da attribuire a una serie di concause tra le quali l’accumulo di umidità gioca un ruolo determinante, l’antico edificio presenta evidenti problemi di aerazione e questo genera la formazione della condensa che a lungo andare si deposita su volte e pareti deteriorandole».

L’arrivo dell’afa, specie quella che si è registrata questa estate, completa l’opera perché fa evaporare l’umidità, ma lascia le superfici di pareti e volte in condizioni precarie. «A quel punto basta niente per determinare le condizioni ideali al rilascio di porzioni di intonaco che vengono giù facilmente soprattutto dai punti più stressati».

Poi c’è il problema della manutenzione, in particolare quella ordinaria, che riguarda i canali di gronda ostruiti dalla pioggia, dai detriti e dal guano depositato, negli anni, da piccioni e altri uccelli. Va detto che sul complesso, nell’ultimo periodo, sono intervenuti più volte sia il Comune che la Soprintendenza. Ma evidentemente non basta. Quattro anni fa era stata restaurata la muratura del fianco nord e le coperture della navata, inoltre il Comune era intervenuto sul chiostro, su una parte del convento in cui è stata allestita la biblioteca e sulla copertura lignea di alcuni vani. Non solo, la Soprintendenza aveva restaurato alcuni altari infestati dai parassiti del legno, che, insieme all’umidità, rappresentano l’altro grande nemico della chiesa di Santa Maria. Il fenomeno, infatti, è ricomparso anche di recente e ora pare che il coro ligneo, quello sotto la volta che ha ceduto da poco, abbia bisogno di un intervento urgente. «La questione – taglia corto Francesco di Gennaro – è che con i lavori saltuari si risolve ben poco, per affrontare il problema di Santa Maria in maniera definitiva occorrerebbe un’opera complessiva da realizzare una volta per tutte». Lavori sostanziali di consolidamento, dunque, ma anche di adeguamento e restauro, seguiti da una manutenzione costante per garantire al monumento-simbolo di Sassari sicurezza e buona conservazione. «Parliamo di cifre impegnative – conclude il soprintendente di Sassari e Nuoro – specie nel quadro generale dei bisogni del territorio e delle disponibilità della pubblica amministrazione, cifre che attualmente non sono disponibili fra i finanziamenti ordinari».

Non è ancora tutto. C’è infine da considerare la questione della tempistica, perché l’intervento non durerebbe meno di un anno e richiederebbe tutta la collaborazione e la pazienza di frati e fedeli visto che l’intero complesso diventerebbe un cantiere. Potrebbe anche essere necessario chiudere l’edificio per qualche tempo, magari limitatamente alle fasi del restauro molto invasive che riguardano volte e pareti.

Insomma, la questione della chiesa dei candelieri resta drammaticamente aperta e non sembra che, a breve, possano esserci soluzioni a portata di mano.

Il tempo, infine, non gioca certo a favore perché in situazioni come questa, la tempestività dell’intervento è determinante per fermare i fenomeni di cedimento, scongiurando episodi più gravi e consentendo, al contempo, un recupero ottimale del complesso architettonico.

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