La Nuova Sardegna

Sassari

Ozieri e Thiesi unite: no a razzismo e fascismo

Ozieri e Thiesi unite: no a razzismo e fascismo

Domani la consegna del documento al presidente nazionale dell’Anpi Smuraglia Nel pomeriggio convegno con i sindacati nel caseificio dei fratelli Pinna a Thiesi

17 ottobre 2017
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OZIERI. Da domani mattina Ozieri potrà fregiarsi del titolo di città antifascista e antirazzista. Sarà il presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia ad accompagnare la città in un passo così importante e significativo.

Alle 10 il presidente dell’associazione nazionale dei partigiani d’Italia riceverà in Comune la delibera assunta dal Consiglio Comunale con la dichiarazione storica da parte della città.

Subito dopo Smuraglia si recherà al teatro Civico per incontrare gli studenti delle quarte e delle quinte degli istituti superiori cittadini per un confronto sui temi della Costituzione, dell’antifascismo e del lavoro. Il presidente dell’Anpi si è speso molto perché le istituzioni pubbliche nella loro attività ordinaria praticassero l’antifascismo e l’antirazzismo e l’assumere deliberazioni in tal senso rappresenta il primo passo in quella direzione. La giornata nell’isola del presidente dell’associazione nazionale dei partigiani proseguirà nel pomeriggio a Thiesi presso lo stabilimento caseario dei Fratelli Pinna, una delle più importanti aziende del settore in Sardegna. Nella sala conferenze dell’industria casearia si terrà l’iniziativa concordata con le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil sul tema: Costituzione e lavoro. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina a Sassari, nella sede della Cgil dalla segretaria generale Francesca Nurra e dal referente regionale dell’Anpi Piero Cossu. A Thiesi saranno presenti i lavoratori del caseificio e i dirigenti sindacali delle tre confederazioni e sono state invitate tutte le Anpi provinciali sarde e le Camere del Lavoro. Lo stabilimento dei Fratelli Pinna non è stato scelto a caso dall’associazione dei partigiani per parlare di Costituzione e lavoro. Serafino Pinna senior, ex partigiano, è stato presidente dell’azienda di famiglia per circa 15 anni. Con lui la società in nome collettivo si trasforma in Spa. Per l’azienda casearia sono anni d’oro. La fedeltà alla tradizione si sposa durante la sua gestione con l’immissione delle nuove tecnologie che portano la Sardegna sulle tavole di tutti gli italiani e di molti Paesi europei. È in questo periodo che - creando un inedito mecenatismo - Serafino senior crea la “Fondazione famiglia Serafino e Pina Pinna”. È lui - sempre più capitano moderno d’industria - a mettere a disposizione un miliardo di vecchie lire per borse di studio destinate a giovani meritevoli. A Sassari, nel dehors preferito dove offriva il caffè agli amici, ripeteva: «La pastorizia cresce se si industrializza».

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