La Nuova Sardegna

Sassari

Lotta al randagismo 

Microchippatura obbligatoria a Giave

Microchippatura obbligatoria a Giave

GIAVE. L’amministrazione comunale, fra le spese non rinviabili ma sicuramente eliminabili con un po’ d’impegno e buon senso da parte dei cittadini, ha individuato, ancora una volta, quelle relative...

18 ottobre 2017
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GIAVE. L’amministrazione comunale, fra le spese non rinviabili ma sicuramente eliminabili con un po’ d’impegno e buon senso da parte dei cittadini, ha individuato, ancora una volta, quelle relative al randagismo canino. A suo tempo la sindaca Maria Antonietta Uras, in accordo con l’assessore competente, aveva deciso d’invitare gli abitanti alla microchippatura, per individuare sia l’animale sia il proprietario. La richiesta di regolarizzazione, che prevede la scadenza per domani, giovedì 19, è stata ripetuta a tutti i cittadini con volantini e diverse forme di avviso pubblico. L’Asl di Sassari, tramite il veterinario Antonello Rassu ha inviato le istruzioni e il materiale per la relativa procedura. Le richieste, come detto dovranno pervenire entro domani nell’ufficio di polizia municipale. La richiesta dell’amministrazione è giustificata dall’obbligo per il Comune di consegnare i cani randagi catturati al canile convenzionato di Campanedda, con il conseguente esborso di circa 3 euro al giorno per ogni animale. «Una spesa evitabile che incide sul bilancio comunale», ha osservato la sindaca, decisa a porvi rimedio.

L’adempimento della denuncia e microchippatura, ha ricordato l’amministrazione sono obbligatori e per gli inadempienti dell’omessa iscrizione all’anagrafe canina, è prevista una sanzione amministrativa, che va da 155 a 516 euro. Gli uffici di polizia locale, si adopereranno per comunicare direttamente ai richiedenti la data e il luogo delle microchippature.

È importante ricordare che l’amministrazione comunale è responsabile, e spesso deve pagare i danni, anche in caso di incidenti causati dagli animali abbandonati nella superstrada che attraversa il territorio di Giave e che, tramite la Asl, dovrebbero essere rimossi e sistemati dal Comune che, come già accaduto, deve pagare i danni, oltre le eventuali spese per la tutela in giudizio. Uno dei motivi in più per eliminare il randagismo, limitare i danni e poter utilizzare diversamente le somme risparmiate. È possibile anche adottare uno o più cani, come Theo, un bel barboncino, alloggiato per circa tre mesi in un canile, e che, con l’adozione, ha fatto risparmiare al comune circa 900 euro, previste per la custodia di un anno. (e.m.)

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