La Nuova Sardegna

Sassari

Il quartiere scende in strada: «Ora basta»

Il quartiere scende in strada: «Ora basta»

Il responsabile della casa di accoglienza invita alla calma: «Sono bravi ragazzi, vogliono integrarsi»

28 ottobre 2017
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SASSARI. Da una parte il tentativo di integrarsi, anche attraverso lo sport o iniziative delle scuole, dall’altra un quartiere che vive in condizioni sempre più difficili e non riesce più ad accettare alcuni piccoli privilegi concessi agli ospiti delle case di accoglienza.

«Possono usare il campo di calcio del quartiere tre volte la settima - spiega Alberto Cau abitante di piazza Perosi - e i nostri ragazzi possono solo guardarlo da fuori e questo non è giusto». Qualcuno tra le persone accorse ieri all’ora di pranzo in segno di protesta davanti al Pime ammette di aver paura a uscire di casa dopo una certa ora.

«Nessuno li controlla - spiega Maria Antonietta Sechi - e qui la notte è un via vai di macchine che vengono a caricare le ragazze che vanno a prostituirsi. Abbiamo paura, qualcuno deve intervenire». Ma a sentire il responsabile della casa di accoglienza Pierpaolo Cermelli gli abitanti del quartiere non riescono ad essere obiettivi per via dello stato di abbandono in cui versa questa parte di città da anni. «La gente è avvelenata - spiega Cermelli - perché non ha un lavoro e non riesce a campare e allora se la prende con questi poveri ragazzi che grazie all’Unione Europea riescono ad avere dei piccoli aiuti per vivere nel nostro paese. La tensione è alle stelle, lo sappiamo - conclude - ma la gente deve sapere che nel centro vivono bravi ragazzi che vogliono solo integrarsi». (l.f.)

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