La Nuova Sardegna

Sassari

Fari e semafori restano spenti e Li Lioni diventa una pista

di Gavino Masia

Gli interventi di riqualificazione del tratto di ex 131 sono conclusi ma gli impianti non sono stati attivati Problemi di sicurezza per i residenti che avevano anche inviato una petizione al sindaco Wheeler

09 novembre 2017
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PORTO TORRES. Da qualche settimana sono terminati gli interventi di riqualificazione dell’arteria stradale ex 131 - nel tratto della borgata di Lioni - ma gli impianti semaforici non sono stati ancora attivati e le automobili sfrecciano quotidianamente ad alta velocità. Creando una situazione di grande pericolo per i residenti, che con le loro automobili devono uscire dai viottoli sterrati per immettersi nella strada asfaltata. Anche i mezzi pesanti che sbarcano dalle navi passano a gran velocità senza curarsi del limiti imposti dai segnali stradali, e per chi abita nella zona dell’agro diventa un terno al lotto svoltare verso la strada senza rischiare reali pericoli.

«Hanno finito i lavori più di un mese fa – dice Antonio Loriga – ed è tutto molto bello: però i semafori non funzionano e non puoi neanche attraversare la strada perché le auto non rispettano assolutamente la velocità di sorpasso».

Il progetto. Eppure gli operai dell’azienda che aveva vinto l’appalto della Provincia sulla strada da Sassari a Porto Torres, spesa complessiva di 4,9 milioni di euro, avevano realizzato tutto quanto previsto dal progetto. Ossia il rifacimento della pavimentazione stradale, un nuovo tappeto drenante, l'impermeabilizzazione e la realizzazione di un sistema di interscambio tra le linee Arst e Atp in corrispondenza della tratta di Li Lioni tramite attraversamenti pedonali dotati di impianti semaforici con comandi a chiamata. In programma c’era anche la realizzazione dell'impianto di illuminazione pubblica, che mancava da sempre, l’installazione di una nuova segnaletica nella tratta di Li Lioni e il rifacimento della segnaletica orizzontale.

Luci spente. «Le luci e i pali fanno solo ombra e non luce – aggiunge Loriga – e nelle ore notturne il pericolo può aumentare in una strada ad alta densità di traffico. La borgata è abitata da tante famiglie, che vogliono sapere a chi si devono rivolgere questa volta per far funzionare tutto per bene dopo che sono stati realizzati i lavori».

La petizione dei residenti. Gli abitanti di Li Lioni avevano presentato una petizione al sindaco Sean Wheeler per i problemi di sicurezza nelle fermate dei pullman e degli autobus, poi trasferita al Prefetto di Sassari durante una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. La direzione dell’Arst aveva allora deciso di sospendere le fermate dei pullman per l’assenza di segnali di sicurezza, ovvero luce e strisce pedonali, e anche per la presenza dei migranti ospitati nelle strutture di prima accoglienza vicine che una volta scesi dal pullman camminavano sul ciglio della strada per raggiungere le proprie destinazioni. La risoluzione del problema era arrivata dai finanziamenti del commissario della Provincia di Sassari, Guido Sechi, ma senza l’attivazione degli impianti semaforici e della luce nei pali quel lungo tratto di strada non può considerarsi sicura.

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