La Nuova Sardegna

Sassari

Reddito energetico a rischio flop? Wheeler: «Il progetto va avanti»

A breve i tecnici al lavoro sui tetti delle abitazioni, per valutare i costi e per definire la graduatoria  Strali da parte del Pd: «Ma quale azione sociale? In elenco solo 4 indigenti e una ventina di disabili» 

11 novembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES.

Tra qualche giorno i tecnici cominceranno a visionare ognuna delle 110 richieste per il reddito energetico. Solo dopo i sopralluoghi e le verifiche sui tetti sarà possibile passare da una graduatoria provvisoria dei beneficiari a una definitiva. Infatti ci sono 230mila euro di investimento per l’anno corrente, ma la quota destinata a ciascun utente non è fissa, varia a seconda delle dimensioni e dell’efficienza dei singoli impianti e perciò ancora non è possibile quantificare con precisione quanti saranno accontentati. Troppe variabili: esposizione della casa, palazzi che fanno ombra, canne fumarie. Tutti fattori che fanno cambiare la composizione dei pannelli, il loro numero e il loro costo. Il sindaco Sean Wheeler parla di una trentina di aventi diritto, tra i quali non ci sarà il suocero (che abita in una casa differente dal primo cittadino) perché nella lista è al 42° posto e ha una copertura dell’alloggio non compatibile col fotovoltaico.

Ma la graduatoria punteggiata di nomi noti e talvolta imbarazzanti, ha sollevato un polverone. Il sindaco dalla sua si dice del tutto tranquillo, e ribadisce l’intenzione di andare dritto per la sua strada:

«È vero, in elenco figurano alcuni consiglieri, anche di opposizione, e parenti di amministratori, e parenti di dipendenti comunali eccetera eccetera. Anche mio suocero, è vero, che, vive in una casa diversa dalla mia. Sono cittadini anche loro e avevano diritto di partecipare. Idem l'assessore Alessandro Derudas. Posso mettere la mano sul fuoco per lui: ha inviato la domanda l'ultimo giorno, per dare un segnale alle tante persone che gli chiedevano un consiglio, ma ben sapendo di arrivare tra gli ultimi. E infatti è 87 esimo. Ci abbiamo creduto tutti in quest'idea, e come in tante altre iniziative, siamo i primi a metterci la faccia».

E questo è solo il primo step del progetto, perché se dovesse funzionare, allora gli effetti positivi si apprezzerebbero sul lungo termine. «Si chiama fondo rotativo fotovoltaico – spiega Wheeler – Funziona così: l'energia prodotta dagli impianti, e non consumata, sarà rivenduta. La compra il Gse (Gestore del servizio elettrico) a un costo leggermente maggiorato. Il ricavato finanzia altri impianti. In pratica l'impianto del mio vicino di casa produce dei soldi vincolati per comprare altri impianti. In questo modo nessuno se ne avvantaggia, il vantaggio è di tutti e l'energia è condivisa. Porto Torres potrebbe diventare una città alimentata prevalentemente da energia pulita».

Ma sulla bontà dell’iniziativa l’opposizione continua ad essere molto critica. «La verità è che il reddito energetico è solo un favore fatto al M5S nazionale e a qualche amico che lavora guarda caso nell’ambito energetico – sostengono gli esponenti del circolo locale del Partito Democratico – Non si può definire questa del reddito energetico un'azione "sociale": i criteri "sociali"che davano punteggio ci sono ( lo stato di indigenza o la presenza di disabilita') peccato che gli indigenti nella graduatoria sono solo 4 e i disabili una ventina e non ai primi posti, surclassati da criteri che davano molto punteggio come la famiglia numerosa con figli minori e le giovani coppie (che sono scelte di vita, non certo cose che ti scegli come la disabilita e l'indigenza)».

E proseguono: «Quindi non deve passare come iniziativa sociale a favore di persone svantaggiate, e la graduatoria non è certo rappresentativa dei tenori di vita dei portotorresi. Da notare che per compilare la farraginosa domanda si doveva ricorrere ad un geometra e pagarlo di tasca propria. Un altro fattore discriminatorio che ha di certo causato rinunce». (lu.so.)



Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative