La Nuova Sardegna

Sassari

La pioggia ferisce il vecchio convento di Santa Maria

di Antonio Meloni
La pioggia ferisce il vecchio convento di Santa Maria

Infiltrazioni e cedimenti, a rischio l’intera struttura Servono risorse urgenti per salvare la chiesa dei Candelieri

04 dicembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Quarantottore di pioggia battente non hanno lasciato indenne il vecchio convento di Santa Maria. Sabato mattina i frati hanno individuato nuove vistose infiltrazioni che ora minacciano la parte più cara, quella dove il beato Francesco Zirano ha vissuto negli anni prima della partenza in terra africana. Parliamo della parte Cinquecentesca dello storico complesso dove una copertura già in condizioni precarie, con travi a vista e tegole sconnesse, ha resistito ben poco alla pioggia caduta abbondante nelle ultime ore.

Infiltrazioni. Le macchie di infiltrazione si sono allungate pericolosamente sulle pareti già stressate generando un preoccupante stillicidio sul pavimento sottostante. Sempre in quell’ala, i frati, hanno anche notato che alcuni tubi innocenti, sistemati a suo tempo per reggere un arco, si sono spostati di qualche centimetro. Ora non si capisce se questo sia relativo alla pioggia di questi giorni o se sia dovuto a qualche cedimento del pavimento. Nell’edificio sacro a farne le spese è stata la parte della cantoria, quella che sovrasta l’ingresso principale dalla piazza, proprio vicino al punto in cui qualche anno fa aveva ceduto l’ampio rosone che si apre in facciata. L’organo. La pioggia si è insinuata al punto da invadere la copertura vicino alle canne dell’organo impregnando in maniera fin troppo evidente una parte consistente della parete che fa da sfondo all’impianto musicale.

I crolli. La conta dei crolli a Santa Maria sembra un bollettino di guerra. Due anni fa aveva cominciato a cedere la volta della navata centrale dalla quale erano caduti dei calcinacci. Poche settimane dopo era stata piazzata la rete protettiva che ancora oggi ricopre la volta. Poi, come detto, era venuta giù una porzione del rosone che orna la facciata. Intanto l’umidità continua a proseguire il suo corso silenzioso iniziato molti anni fa, compromettendo pareti e squarciando tetti.

Il convento. Negli ultimi mesi è peggiorata la situazione del convento, specie nella parte Cinquecentesca che sorge sopra il chiostro. Come si ricorderà, poco prima della Faradda, era toccato alla cappella di Sant’Antonio, poi alla volta del cupolone da cui era venuta giù una porzione di calcinacci. In tutta fretta, il Comune, temendo per l’imminente cerimonia del Voto, aveva fatto montare un’altra rete protettiva. A settembre scorso, dopo un violento acquazzone, era piovuto nella sala che precede la biblioteca. A ottobre l’ultimo preoccupante episodio relativo al cedimento di alcuni stucchi dalla volta del Coro dietro l’altare maggiore. Ora i frati temono che il previsto peggioramento delle condizioni meteorologiche possa dare creare ulteriori danni a una struttura già abbastanza compromessa.

Iniziative. Sul fronte delle iniziative si attende c l’esito dell’ipotesi avanzata i giorni scorsi. L’idea, infatti, è quella di inserire il “caso” di Santa Maria dentro gli accordi del protocollo d’intesa siglato a suo tempo tra la Regione e la Conferenza episcopale italiana. Qualora il progetto andasse a buon fine, per la chiesa dei Candelieri potrebbe arrivare la svolta tanto sperata. Quell’accordo, infatti, relativo allo stanziamento di fondi consistenti da destinare alla sistemazione degli edifici di culto, potrebbe essere una soluzione ottimale per garantire l’avvio di un’operazione di restauro indispensabile per fermare umido e degrado. Si attendono le risposte.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative