La Nuova Sardegna

Sassari

Santa Maria di Betlem cade a pezzi, si impegna Dario Franceschini

Santa Maria di Betlem cade a pezzi, si impegna Dario Franceschini

Ancora rischio crolli nella chiesa, il ministro promette di trovare risorse nella prossima programmazione

07 dicembre 2017
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SASSARI. La provvidenza ogni tanto vede e provvede, e per la chiesa di Santa Maria in Betlem ci sono ottime speranze di guarigione. Infatti la situazione della basilica che cade a pezzi è arrivata alle orecchie del ministro Franceschini, che quella chiesa conosce bene. Infatti ha partecipato più volte alla Faradda accompagnando i certi sino al momento del voto. Il ministro sapeva perfettamente, dunque, il valore simbolico di Santa Maria per i sassaresi. E a ricordarglielo, in occasione della visita a Castelsardo del Ministro Franceschini, avvenuta a settembre, ci hanno pensato il sindaco di Sassari Nicola Sanna e il Soprintendente Francesco di Gennaro. La Chiesa è stata oggetto nel 2010 di un intervento di restauro sulle coperture finanziato dal Mibact ma le risorse non furono sufficienti per il risanamento interno delle volte. «Ora ci siamo attivati – promette Franceschini – per reperire le risorse necessarie nella prossima programmazione».

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Al momento la situazione della chiesa è piuttosto compromessa. Qualche giorno fa, a seguito delle abbondanti piogge, L’ala storica del convento è stata interdetta. Nella parte dove ha vissuto il beato Francesco Zirano, si può accedere solo con casco e protezioni. I vigili hanno anche disposto che nelle lesioni delle pareti al piano inferiore, quello dove affaccia la cella di padre Zirano, vengano applicati degli speciali vetrini che servono a verificare eventuali avanzamenti delle crepe. Non è tutto: preoccupa anche il cedimento di una vecchia parete di tufo nel locale caldaia, a causa dell’umidità. All’interno della chiesa, invece, è da monitorare costantemente il locale della cantoria, sopra l’ingresso principale, dove è sistemato un organo non più funzionante. Anche lì, sulla volta e sulla parete laterale, sono comparse delle chiazze di umido in seguito alle piogge abbondanti. Accanto al rosone, inoltre, ci sono delle lesioni che dovranno essere tenute sotto costante controllo.

Insomma, una situazione di assoluta emergenza per una chiesa che rischia davvero di cadere a pezzi, se non vengono prese delle radicali contromisure in tempi stretti. Tanto che si è pensato di inserire il “caso” di Santa Maria dentro il protocollo d’intesa siglato a suo tempo tra la Regione e la Conferenza episcopale italiana per il recupero degli edifici di culto. Su questo fronte si attende ancora un riscontro. Ma la vicenda è seguita anche dall’Unesco perché alla sorte del complesso è legata la festa dei Candelieri inserita, già da qualche anno, nel patrimonio immateriale dell’umanità.

Ora però l’interessamento da parte del Ministero e l’impegno espresso da parte del ministro Franceschini fanno tirare un sospiro di sollievo.

Ancora non si conoscono i tempi di erogazione, ma la certezza di fondi stanziati per gli interventi di manutenzione è di per sè una novità estremamente positiva.
 

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