Goliardia in festa con la spericolata discesa dei carruzzi
Si è rinnovato il rito dell’Agt che va avanti dal dopoguerra Viale Trento si è animato di colori, risate e qualche scontro
11 dicembre 2017
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SASSARI. Una vasca da bagno e una diligenza, un “safety carruzzo” con tanto di sirene funzionanti e un pillolone di Cialis, un letto compreso di testata e, vero re della discesa, un maxi carruzzo altro quattro metri e lungo tre, opera (nemmeno a dirlo) del pontefice Thorra I “il Magnifico”, munito di torre medievale. Non è mai mancata la fantasia all’associazione goliardica turritana. Che ieri mattina ha riproposto la storica discesa dei carruzzi in viale Trento. Manifestazione le cui origini si perdono nel primo dopoguerra, e che ogni anno i goliardi sassaresi onorano con gioia, dissacrante umorismo e una buona dose di sprezzo del pericolo.
Un rito che apre ufficialmente le “ostilità” dei goliardi, che vivranno il culmine della loro festa con la “liberatio scholarum” di giovedì, venerdì e sabato prossimi. Con la liberazione di tutte le scuole superiori della città, e due cortei di macchine in festa (uno per le scuole del centro e uno per le scuole della periferia), in un tripudio di clacson, musica e fischietti. Immancabili (e abbondanti) aperitivi e “Mattinè delle matricole” finale con gli studenti appena liberati al Touch Club in via Carlo Felice.
Antipasto della liberatio la spericolata discesa di ieri. Che, tra molte risate, qualche botta e le immancabili goliardate, ha visto sfidarsi 12 carruzzi nelle tradizionali tre discese. Tre i premiati (il carruzzo più bello, il più veloce, il più goliardico) «chiaramente non per merito – sottolinea divertito il pontefice – ma per “cariche”. In goliardia la meritocrazia non esiste». E proprio Thorra I è l’autore (aiutato da uno studente di ingegneria) del carruzzo da record: 500 chili di peso, quattro metri di altezza, tre di lunghezza, 2,5 di larghezza. Con tanto di torrione medievale e festante comitiva a bordo. Che si è gettata dal discesone di viale Trento con “pontificio” sprezzo del pericolo.
Un rito che apre ufficialmente le “ostilità” dei goliardi, che vivranno il culmine della loro festa con la “liberatio scholarum” di giovedì, venerdì e sabato prossimi. Con la liberazione di tutte le scuole superiori della città, e due cortei di macchine in festa (uno per le scuole del centro e uno per le scuole della periferia), in un tripudio di clacson, musica e fischietti. Immancabili (e abbondanti) aperitivi e “Mattinè delle matricole” finale con gli studenti appena liberati al Touch Club in via Carlo Felice.
Antipasto della liberatio la spericolata discesa di ieri. Che, tra molte risate, qualche botta e le immancabili goliardate, ha visto sfidarsi 12 carruzzi nelle tradizionali tre discese. Tre i premiati (il carruzzo più bello, il più veloce, il più goliardico) «chiaramente non per merito – sottolinea divertito il pontefice – ma per “cariche”. In goliardia la meritocrazia non esiste». E proprio Thorra I è l’autore (aiutato da uno studente di ingegneria) del carruzzo da record: 500 chili di peso, quattro metri di altezza, tre di lunghezza, 2,5 di larghezza. Con tanto di torrione medievale e festante comitiva a bordo. Che si è gettata dal discesone di viale Trento con “pontificio” sprezzo del pericolo.