La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, via le giostre da piazza d'Italia se non sono vittoriane

di Luca Fiori
Luciano Frau, Bruna Atzori e Gianluca Pirinu
Luciano Frau, Bruna Atzori e Gianluca Pirinu

I gestori dei giochini per bambini costretti ad andarsene entro la fine del mese. Il Comune vuole quelle d’epoca. I giostrai: «Una follia, costano 200mila euro»

19 dicembre 2017
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SASSARI. Tra dieci giorni dovranno smontare trenini, giostrine e tappeti elastici per far posto all’organizzazione del Capodanno in piazza e poi, dal primo gennaio, potrebbero ritrovarsi senza un lavoro. A meno che da qui a fine mese non riescano a racimolare 200mila euro per comprare una giostrina ottocentesca, possibilmente “vittoriana”. Con una recente delibera Palazzo Ducale ha infatti deciso di non rinnovare la concessione del suolo pubblico in piazza d’Italia alle cinque famiglie di giostrai che da una ventina d’anni piazzano i giochini per bambini durante il periodo delle feste natalizie.

«Abbiamo sempre prolungato la nostra permanenza in piazza fino al carnevale - racconta Gianluca Pirinu, che ci tiene a essere chiamato esercente spettacolista viaggiante - ma dal primo gennaio cambierà tutto perché il Comune ha deciso che i nostri giochini con cui da anni regaliamo sorrisi a migliaia di bambini della città non sono più adeguati». Palazzo Ducale, che dovrebbe concedere una proroga fino al 7 gennaio, sta valutando la possibilità di trovare una nuova collocazione. Nel salotto buono della città saranno ammesse solo giostrine storiche. «È una follia - spiegano gli altri giostrai della piazza Luciano Frau e Bruna Atzori - non è per niente semplice trovarle e per acquistarle ci vogliono almeno 200mila euro. Se ci mandano via - concludono - non fanno un danno solo a noi, ma a tutti i bambini della città».
 

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