Cassaforte sui piedi ferito un allevatore
di Mauro Tedde
Martis, singolare incidente nell’ufficio Anagrafe del Comune L’uomo ha riportato diverse fratture. Il sindaco: risarciremo
24 dicembre 2017
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MARTIS. Casseforti e disavventure. Ne sa qualcosa un allevatore di Martis che qualche giorno fa si è recato in Comune per chiedere il rinnovo della sua carta d’identità. Una volta espletate le pratiche richieste e ottenuto il documento nuovo di zecca, il cittadino ha pagato la piccola tassa prevista e la funzionaria dell’ufficio anagrafe ha aperto la cassaforte per incassare l’importo e dare il resto di 8 centesimi all’utente.
La grossa cassaforte, però, sistemata da una dozzina d’anni su un supporto di legno, ha ceduto all’improvviso inclinandosi pericolosamente verso l’impiegata. L’allevatore è allora prontamente intervenuto in aiuto della funzionaria ma il pesante sportello si è sganciato dai suoi cardini ed è caduto rovinosamente a terra centrando in pieno il piede del malcapitato. Il risultato: “frattura composta diafisaria del II e III metatarsale e sottocapitata IV metatarsale”, gambaletto gessato, stampelle, una buona dose di antidolorifici e ben 45 giorni di prognosi, salvo complicazioni. Questo è il referto dell’ortopedico a cui ha fatto ricorso l’allevatore che, oltre al comprensibile dolore lancinante che non lo fa dormire, fra le altre cose ha dovuto rinunciare agli urgenti lavori prenatalizi nella sua grossa azienda.
Otto centesimi costati carissimi, insomma, soprattutto se si pensa che lui quegli spiccioli neanche li voleva ma che invece l’impiegata gli ha voluto giustamente corrispondere. I problemi però non finiranno fra 45 giorni perché l’utente per ottenere un possibile e sacrosanto risarcimento dovrà fare causa al Comune di Martis. Non essendo coperto da assicurazione, infatti, l’ente comunale – pur volendo – non può far uscire dalle sue casse la somma necessaria a risarcire i danni se non dopo essere stato condannato da un giudice. E così con il candido gambaletto di gesso lo sfortunato allevatore si è dovuto rivolgere a un avvocato per aprire un contenzioso, formalizzare la richiesta di risarcimento e quantificare i danni subiti, sia fisici che materiali e a questo punto persino psicologici (trascorrere il Natale con i dolori e con il gesso non è il massimo).
Il sindaco Tiziano Lasia che è subito intervenuto in soccorso è ovviamente amareggiato per quanto accaduto. «Provvederemo a risarcire i danni al nostro cittadino – ha spiegato – ma dobbiamo seguire la prassi prevista in questi casi stabilendo già da ora di stanziare una somma in bilancio per ottemperare alle richieste che arriveranno dal giudice».
La grossa cassaforte, però, sistemata da una dozzina d’anni su un supporto di legno, ha ceduto all’improvviso inclinandosi pericolosamente verso l’impiegata. L’allevatore è allora prontamente intervenuto in aiuto della funzionaria ma il pesante sportello si è sganciato dai suoi cardini ed è caduto rovinosamente a terra centrando in pieno il piede del malcapitato. Il risultato: “frattura composta diafisaria del II e III metatarsale e sottocapitata IV metatarsale”, gambaletto gessato, stampelle, una buona dose di antidolorifici e ben 45 giorni di prognosi, salvo complicazioni. Questo è il referto dell’ortopedico a cui ha fatto ricorso l’allevatore che, oltre al comprensibile dolore lancinante che non lo fa dormire, fra le altre cose ha dovuto rinunciare agli urgenti lavori prenatalizi nella sua grossa azienda.
Otto centesimi costati carissimi, insomma, soprattutto se si pensa che lui quegli spiccioli neanche li voleva ma che invece l’impiegata gli ha voluto giustamente corrispondere. I problemi però non finiranno fra 45 giorni perché l’utente per ottenere un possibile e sacrosanto risarcimento dovrà fare causa al Comune di Martis. Non essendo coperto da assicurazione, infatti, l’ente comunale – pur volendo – non può far uscire dalle sue casse la somma necessaria a risarcire i danni se non dopo essere stato condannato da un giudice. E così con il candido gambaletto di gesso lo sfortunato allevatore si è dovuto rivolgere a un avvocato per aprire un contenzioso, formalizzare la richiesta di risarcimento e quantificare i danni subiti, sia fisici che materiali e a questo punto persino psicologici (trascorrere il Natale con i dolori e con il gesso non è il massimo).
Il sindaco Tiziano Lasia che è subito intervenuto in soccorso è ovviamente amareggiato per quanto accaduto. «Provvederemo a risarcire i danni al nostro cittadino – ha spiegato – ma dobbiamo seguire la prassi prevista in questi casi stabilendo già da ora di stanziare una somma in bilancio per ottemperare alle richieste che arriveranno dal giudice».