La Nuova Sardegna

Sassari

Idonei concorsi Asl: poche speranze di essere assunti

di Luigi Soriga
Idonei concorsi Asl: poche speranze di essere assunti

Nel 2012 hanno vinto la selezione per amministrativi Superati dagli interinali e ora dagli ex dipendenti Sgb 

05 gennaio 2018
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SASSARI. Il 2018, in linea con gli anni precedenti, si spalanca nel segno dell’incertezza. I 21 vincitori di concorso per amministrativi all’Asl, che dal 2012 non sono stati ancora assunti, restano ancora appesi a una graduatoria che sta a metà tra la carta straccia e la speranza di un lavoro stabile. Infatti quell’elenco formalmente ha una scadenza fissata per il 31 dicembre, ma a livello nazionale è scattata la proroga per poter attingere ancora dagli idonei della selezione pubblica. Invece la Regione Sardegna non si è adeguata e non ha adottato alcun provvedimento.

Nel frattempo però l’Ats ha approvato da una settimana la dotazione organica con il fabbisogno del personale, e le notizie per chi è in attesa di stabilizzazione non sono granché confortanti. Infatti nella relazione vengono evidenziate situazioni di squilibrio numerico tra i vari profili professionali, e il fabbisogno stimato dal manager Moirano prevede ad esempio 155 amministrativi in meno.

«Per noi – si lamentano i vincitori di concorso – le prospettive di stabilizzazione si allontanano, soprattutto alla luce di quel che sta accadendo in barba alle normative vigenti. Infatti la pianta organica parla di esubero di amministrativi, ma la Regione ha approvato il piano di accorpamento del personale dell’ex San Giovanni Battista di Ploaghe a tempo indeterminato. Parliamo di lavoratori che non avrebbero alcun diritto di essere assunti, e che si trovano all’interno dell’Ats solo grazie ai salti mortali legislativi della Regione, che è riuscita a fare transitare i dipendenti della ex casa di Risposo presso la Asl di Sassari- e non al Comune di Ploaghe - prevedendo una serie di contratti a tempo determinato prorogati dal 2016 fino ad oggi. In questo modo, dei contratti di diritto privato sono stati trasformati in contratti di diritto pubblico, senza alcuna prova concorsuale».

E proseguono: «Tutto ciò costituisce un’offesa al merito di chi ha faticosamente superato un concorso pubblico e che si sta vedendo scavalcare da persone che non hanno mai superato una tale prova. Ma costituisce anche una grave violazione di uno dei più basilari principi della Costituzione italiana, l'art. 97, secondo cui l'accesso ai ruoli della Pubblica Amministrazione deve avvenire esclusivamente tramite concorso, la cui violazione genera un'evidente disparità di trattamento tra cittadini». L’escamotage per “giustificare” l’assorbimento degli amministrativi del San Giovanni Battista sarebbe dovuto essere questo: impiegarli per la contabilità della struttura nella quale lavoravano in precedenza. «Questo non è avvenuto – dicono i vincitori di concorso – gli amministrativi dell'ex SGB sono stati assegnati ai vari uffici per svolgere mansioni del tutto ordinarie e differenti da quelle trasferite alla ASL, mansioni che sarebbero potute essere svolte invece dagli idonei in graduatoria».

La paura dei vincitori di concorso è dunque quella di essere scavalcati ancora una volta da colleghi arrivati per chiamata diretta, così come è successo in tutti questi anni con quell’enorme bacino di manodopera e voti che sono le agenzie interinali. Dove attingere è più molto più semplice, attraverso contratti di somministrazione e co.co.co., ma dove il reclutamento costa mediamente un 30 per cento in più rispetto alle selezioni pubbliche.

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