La Nuova Sardegna

Sassari

OPERAZIONE RUOTE PULITE 

L’avvocato dei Fara: «Aziende operative»

L’avvocato dei Fara: «Aziende operative»

SASSARI. Prosegue l’attività investigativa della Guardia di finanza del comando provinciale nell’ambito dell’operazione “Ruote pulite” che - nei giorni scorsi - ha portato all’esecuzione di tre...

16 gennaio 2018
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SASSARI. Prosegue l’attività investigativa della Guardia di finanza del comando provinciale nell’ambito dell’operazione “Ruote pulite” che - nei giorni scorsi - ha portato all’esecuzione di tre misure cautelari agli arresti domiciliari e a un obbligo di dimora. I provvedimenti restrittivi hanno riguardato i coniugi Antonello e Piera Fara (dell’omonima azienda di autotrasporti) e Gian Luca Santoru, funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Sassari. L’accusa è quella di avere dato vita a un sistema per arrivare a evadere 7,7 milioni di euro.

E a proposito dell’inchiesta, e delle eventuali ripercussioni sulle attività economiche e imprenditoriali coinvolte, c’è da registrare l’intervento dell’avvocato Ivano Iai (che assiste gli indagati).

«I recenti provvedimenti cautelari che hanno interessato i signori Antonello e Piera Fara – afferma l’avvocato – non incidono sulle società di trasporti, le quali continuano a operare in assoluta normalità. Si rassicurano, pertanto, i dipendenti, gli autisti e i clienti che nulla, allo stato, è mutato in merito alle incombenze aziendali di ciascuno e che nessuna variazione di programma avverrà con riferimento ai consueti rapporti con i partner commerciali».

L’operazione della Finanza aveva preso le mosse da diverse verifiche fiscali - che avevano interessato anche una società fallita e un’altra situata all’estero, in Serbia - e le fiamme gialle avevano ipotizzato che gli imprenditori (marito e moglie) con la complicità del funzionario dell’Agenzia delle Entrate, sarebbero riusciti a porre in essere «un articolato sistema criminoso finalizzato a evadere le imposte dirette e l’Iva e a sottrarsi ai pagamenti dovuti». Ciò sarebbe avvenuto attraverso la creazione e gestione occulta di alcune società di comodo utilizzate come cartiere per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e in capo alle quali fare gravare ingenti debiti tributari.



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