La Nuova Sardegna

Sassari

Nessuna violenza sui bimbi, la maestra torna a scuola

di Nadia Cossu
Nessuna violenza sui bimbi, la maestra torna a scuola

Il Riesame ha revocato la sospensione nei confronti di un’insegnante di Erula. I giudici hanno visionato le registrazioni delle telecamere: non ci sono gravi indizi

16 gennaio 2018
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SASSARI. Era stata sospesa per sette mesi dal gip di Tempio dopo le accuse di un genitore: «La maestra maltratta gli alunni». Parole pesanti che le erano piombate addosso come un macigno da un giorno all’altro e che avevano avuto come conseguenza la sospensione: fuori dalla scuola (la primaria di Erula) per sette mesi.

Ora il tribunale del Riesame di Sassari (presidente Maria Teresa Lupinu) accogliendo la richiesta dell’avvocato Domenico Putzolu, che difende l’insegnante sessantenne, ha revocato la misura interdittiva della sospensione e così la maestra potrà tornare tra i banchi di scuola. Una decisione motivata così dai giudici: «Non ci sono gravi indizi di colpevolezza a carico dell’insegnante». Revoca maturata, come ha spiegato il legale, «dopo che il tribunale del Riesame ha visionato le registrazioni delle telecamere e ha ritenuto che non ci fosse stata alcuna violenza contro i bambini».

I fatti risalgono allo scorso dicembre e il provvedimento era stato emesso a conclusione delle indagini condotte dai carabinieri con la supervisione della Procura della Repubblica di Tempio. Accertamenti partiti in sordina a gennaio del 2017, dopo la denuncia di un genitore che si era allarmato per i comportamenti del figlio che era diventato – senza apparenti motivi – taciturno e sempre più spaventato quando si avvicinava il momento di andare a scuola. Il padre era riuscito a raccogliere le confidenze del bambino e aveva raccontato tutto ai carabinieri. I militari – per cercare (e trovare) riscontri – su disposizione della Procura avevano installato le telecamere in classe. Secondo quanto emerso dall’attività investigativa, la maestra avrebbe utilizzato «come forma di comunicazione le mani», strattonando i giovanissimi allievi, mortificandoli e urlandogli contro minacce e ingiurie. I comportamenti dell’insegnante non avrebbero però mai provocato lesioni personali ai bambini, ma l’inchiesta avrebbe permesso di appurare che alcuni alunni «a causa degli abusi psicologici erano terrorizzati dalla loro insegnante, tanto da manifestare un repentino cambiamento di umore accompagnato da problemi comportamentali e da ansia». Accertamenti che avevano convinto il magistrato – dopo il rapporto presentato dai carabinieri – a chiedere l’emissione della misura cautelare.

«Non maltratto i bambini – si è sempre difesa la docente – faccio l’insegnante da molti anni e non ho mai avuto problemi». Attraverso il suo avvocato Putzolu, la donna aveva respinto ogni accusa ed era stato lo stesso legale a puntualizzare: «I bambini non sono mai stati picchiati, non ci sono state violenze. C’è una grande differenza tra i maltrattamenti o l’abuso di normali strumenti di correzione, e il comportamento di un’insegnante che nella gestione della classe mette in campo tutta la sua esperienza e la fermezza necessaria». Il Riesame, d’accordo con l’avvocato, ha revocato la sospensione.

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