La Nuova Sardegna

Sassari

Bono, al palo il rilancio dell’area artigianale Pip

di Barbara Mastino
Bono, al palo il rilancio dell’area artigianale Pip

L’opposizione chiede chiarimenti sul piano finanziato con quasi 400mila euro Il progetto prevede la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria

19 gennaio 2018
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BONO. C’è scontento tra gli artigiani di Bono che avevano visto profilarsi all’orizzonte un’opportunità con il piano di rilancio dell’Area artigianale Pip ma che ora si chiedono come mai l’attuale amministrazione abbia accantonato tale idea.

Un progetto nato del 2005 per iniziativa della precedente amministrazione, che aveva redatto un piano di valorizzazione dell’area di Sas Ischinas prevedendo opere di urbanizzazione primaria e coinvolgendo gli artigiani creando condizioni agevolate per facilitare l’acquisizione di lotti dove stabilire le proprie imprese.

Una condizione stabilita da un regolamento apposito, integrato a tale scopo, che prevedeva una rateizzazione - in 24 rate semestrali - per quanti fossero interessati a creare una nuova attività o a trasferirvi quelle già esistenti e ubicate all’interno del centro abitato. Un’iniziativa che aveva riscosso successo: ben sei ditte avevano presentato richiesta per l’acquisto di lotti.

La nuova amministrazione però ha preferito andarci cauta: dal momento che, dopo due anni, ancora non si era dato il via alle necessarie opere di urbanizzazione primaria, e quindi non era stato possibile procedere alla stipula dei contratti di cessione in proprietà delle aree, alla fine dello scorso dicembre ha deciso di restituire agli artigiani le somme già versate. Un atto dovuto, che però non convince gli artigiani che invece chiedono che il progetto vada avanti e che l’area Pip venga creata. Cosa ha bloccato l’avvio delle opere di urbanizzazione? chiedono gli artigiani, e lo chiede anche il gruppo di opposizione Rinnovamento e Rinascita, che ha presentato in merito una interrogazione che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale.

«Tale decisione non convince affatto - dicono i consiglieri di minoranza - considerato che il Comune di Bono può contare su un finanziamento 360 mila euro ricevuto dalla Regione per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria nell’area, importo che oltretutto è recentemente stato cofinanziato dall’attuale amministrazione con l’importo di 36 mila euro».

Cosa è successo?, è quindi la domanda. Interrogativo per il quale l’opposizione chiederà una risposta in consiglio, sottolineando in particolare che qualora il Comune di Bono dovesse rinunciare ad avviare il Pip, per il quale come detto ha già ottenuto dei finanziamento, «tale decisione, se confermata, sarebbe illogica e dannosa - si legge nell’interrogazione - perché a un lato mortificherebbe un opportunità di sviluppo economico in un territorio già abbastanza martoriato da mancanza di lavoro e conseguente spopolamento, oltre a tutte le conseguenze sul mancato indotto che la nascita di nuove aziende crea; dall’altro perché esporrebbe l’amministrazione a una serie di ricorsi giudiziari che potrebbero vederla soccombere con aggravio di spese per le casse comunali».

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