La Nuova Sardegna

Sassari

Incendiari inarrestabili: notte di fuoco

di Gavino Masia
Incendiari inarrestabili: notte di fuoco

Bruciate altre due auto a Serra Li Pozzi, nel mirino il titolare di una pizzeria. Sono 101 i veicoli dati alle fiamme dal 2010

19 gennaio 2018
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PORTO TORRES. Ennesimo attentato incendiario ieri alle 2,40 nel quartiere di Serra Li Pozzi. A distanza di appena due giorni dall’ultimo atto doloso compiuto dagli incendiari gli specialisti della diavolina si sono spostati in via del Pero per prendere di mira una Audi 4 del giovane gestore della pizzeria-ristorante “Sa Mesa”. Le fiamme hanno completamente distrutto la sua auto e - spinte dal forte vento che spirava ieri notte – sono poi andate a distruggere anche la Fiat Stilo turbodiesel del padre del piazzaiolo. I vigili del fuoco del distaccamento di Porto Torres sono arrivati immediatamente dopo la chiamata, per evitare che le fiamme andassero poi a toccare l’abitazione dove vivono i proprietari delle auto. Già nel 2018 è stato purtroppo superato il record negativo delle automobili bruciate (oltre cento dal 2010), e questa cifra assurda dovrebbe far riflettere un po’ tutti sui rimedi da apportare per porre a questa escalation che sta creando grande preoccupazione tra i cittadini. Ormai si tratta di un bollettino quasi quotidiano, un assalto senza confini da un quartiere all’altro. E la cosa che più impressiona è che finora solo in casi sporadici siano stati individuati gli autori degli attentati.

Il sindaco Sean Wheeler ieri ha detto che segue con preoccupazione la vicenda delle auto bruciate in città e nel contempo di avere piena fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine e di attendere i risultati delle indagini. «Mi sento comunque di fare una riflessione – aggiunge il primo cittadino – perché una successione così rapida di attentati può dare seguito a due ipotesi: o si tratta di atti di teppismo spavaldo e sistematico, oppure di atti volti a una sorta di regolamento di conti. In ogni caso invito i cittadini, tutti, ad avere un atteggiamento rispettoso e soprattutto chiedo loro di collaborare con le forze dell’ordine. Basta con l’omertà. Chi sa qualcosa, o ha visto qualcosa, deve informare chi di competenza, in modo da dare un aiuto valido per fare cessare questo fenomeno. Porto Torres è una cittadina tranquilla e civile, e tale deve rimanere».

Il l consigliere comunale Claudio Piras, è intervenuto sulla vicenda degli attentati e ha sottolineato che a Porto Torres sono sotto tiro 22 mila cittadini senza alcun distinguo. Un tiro al bersaglio. « L’amministrazione comunale non riesce neanche a farsi ascoltare dal Prefetto – attacca l’esponente di “Porto Torres per Noi” –, altro che ministro, e io ritengo che i rappresentanti dello Stato dovrebbero venire in città non solo durante le inaugurazioni, ma anche quando c’è da discutere di problematiche serie come questa degli attentati incendiari. Il ministro dell’Interno Minniti era a Nuoro ma non mi risulta che si sia parlato di quello che sta succedendo a Porto Torres».

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