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Sassari

Furti a Li Punti, cresce il senso di insicurezza

Furti a Li Punti, cresce il senso di insicurezza

Dopo i raid nelle scuole, i ladri hanno colpito nel quartiere anche se si tratta di piccole ruberie

20 gennaio 2018
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SASSARI. Non si può parlare di “ondata di furti” ma a Li Punti, soprattutto in certe zone, si comincia ad avere paura.

I ladri, infatti, sembrano particolarmente audaci. Al punto di scavalcare un cancello per rubare solo una decina di sacchi di pellet, lasciati di fronte al cortile di casa. Anche in pieno giorno.

Ma questi furtarelli si stanno facendo sempre più frequenti, come racconta Antonio Satta, uno dei residenti nel complesso residenziale realizzato sulla strada per San Giovanni. E questi timori rischiano di innescare reazioni spropositate e provocare paure ingiustificate. «Quando nel quartiere si vede uno sconosciuto che si guarda intorno, magari solo perché si è perso – commenta Antonio Satta – in tanti pensano che si tratti di un malintenzionato che sta preparando un furto».

Una volta, racconta ancora Satta, questo quartiere e Li Punti in generale era molto più tranquillo. Di furti e ladri non si sentiva parlare.

Poi l’ondata di intrusioni nelle scuole, alcune delle quali oltre che svaligiate anche vandalizzate, ha innescato una reazione incontrollata, soprattutto fra i genitori dei bambini che al momento di entrare in classe «vedono polizia e carabinieri, clamore, caos e questo li spaventa. Molti di loro per alcuni giorni di loro si rifiutano di entrare a scuola».

Tempo fa, subito dopo le prime intrusioni nelle scuole, Antonio Satta si era fatto promotore di una raccolta di firme per segnalare lo stato di disagio all’amministrazione comunale.

«Ne abbiamo raccolto 400 che abbiamo mandato con una petizione all’allora assessore ai Lavori pubblici Ottavio Sanna – racconta ancora Antonio Satta – che si era impegnato a trovare le risorse necessarie per acquistare gli impianti di videosorveglianza per le scuole. Somme che in un primo momento erano state individuate e reperite, ma che poi erano state dirottate verso altri capitoli di spesa. Ora, però, la videosorveglianza servirebbe in tutta Li Punti. Soprattutto in quei quartieri dove l’illuminazione pubblica è insufficiente o quando manca del tutto».

Una situazione più di disagio che di vera e propria emergenza ma l’insicurezza avvertita dagli abitanti di Li Punti sembra crescere ogni giorno. Non in tutta Li Punti, sia ben chiaro, ma soprattutto in quelle zone più periferiche dove al tramonto l’illuminazione pubblica sembra insufficiente.

Ma non è solo una questione di lampioni. «No, l’illuminazione pubblica è solo un piccolo particolare – conclude Antonio Satta – ma quello che certamente occorre di più è un maggior controllo del territorio. Telecamere o forze dell’ordine. È l’unica soluzione». (p.s.)

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