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Sassari

Lotta alla Sla: Università in prima linea

Lotta alla Sla: Università in prima linea

Finanziato con 57mila euro un progetto di ricerca che analizza le cause e l’evoluzione della malattia neurodegenerativa

23 gennaio 2018
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SASSARI. L’Università di Sassari in prima linea nella battaglia contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Infatti un progetto sviluppato dall’Ateneo è stato inserito tra i sei selezionati da AriSLA, sui 143 presentati a livello nazionale, per l'attribuzione di un finanziamento, nell'ambito della "Call for Projects 2017".

La Fondazione Italiana di ricerca per la Sla ha annunciato i progetti vincitori, tra i quali figura IRKALS, "Studio su Retrovirus endogeni umani per valutarne il coinvolgimento nella SLA e l’utilità come biomarcatori". Il progetto durerà 12 mesi, per un valore complessivo di 57.000 euro, e sarà sostenuto anche dall’Associazione Viva la Vita Onlus.

Il progetto Irkals, "Immune response against HERV-K in ALS patients", è coordinato dal professor Leonardo Sechi del Dipartimento di Scienze Biomediche (Università degli Studi di Sassari). Del gruppo di ricerca fanno parte, inoltre, il professor Giampietro Sechi, la dottoressa Giannina Arru e il dottor Giuseppe Mameli.

I Retrovirus endogeni umani (HERVs) sono residui di infezioni retrovirali che sono stati incorporati nel DNA dei nostri antenati in un periodo che va dai 70 ai 30 milioni di anni fa, rappresentando oggi circa l'8% del genoma umano. Recenti ricerche hanno messo in evidenza la presenza di quantità elevate del retrovirus Herv K ed anticorpi contro il retrovirus stesso, nel sangue e nel fluido spinale di una parte dei pazienti affetti da SLA. In questo progetto si indagherà il coinvolgimento di Herv-K nella Sla, in particolare sarà verificato se l'espressione delle sequenze Herv sia correlata alla gravità della malattia . «Abbiamo notato che nei pazienti affetti da SLA c'è una spiccata risposta immunitaria nei confronti di questo retrovirus, perciò indagheremo per verificare in che modo l'espressione di HERV-K e la risposta immunitaria contro le proteine espresse possano contribuire alla degenerazione neuromotoria», spiega il coordinatore scientifico Leonardo Sechi.

Oltre Sassari, i progetti selezionati coinvolgono 12 nuovi gruppi di ricerca operativi su Firenze, Milano, Udine, Roma, Strasburgo e Trento.

In tutto l’investimento economico complessivo erogato da AriSLA per i nuovi sei progetti giudicati meritevoli di finanziamento dalla Commissione scientifica internazionale ammonta a 832.984 euro. La Fondazione incrementa così le risorse stanziate fino ad oggi a sostegno delle attività di ricerca arrivando ad investire oltre 11,4 milioni di euro dal 2009, supportando in questi anni 68 progetti e oltre 260 ricercatori su tutto il territorio nazionale. «La selezione da parte degli esperti internazionali di cinque progetti di ricerca di base e uno trasnazionale conferma il ruolo chiave riconosciuto ai ricercatori impegnati nell’avanzamento della conoscenza della malattia - afferma il Presidente di Fondazione AriSLA, Alberto Fontana - al fine di traslare i risultati della ricerca dal laboratorio alle persone con Sclerosi Laterale Amiotrofica e giungere a strategie terapeutiche efficaci. Bisogna continuare ad avere fiducia nella ricerca e combattere ogni atteggiamento miope perché i risultati raggiunti e il fermento dei ricercatori italiani in ambito Sla, come dimostrano le 143 domande sottomesse al nostro bando, testimoniano l’impegno della comunità scientifica a fare in modo che al più presto si giunga ad una cura. La mission di AriSLA è dare continuità al lavoro dei ricercatori, sostenendo l’innovatività e qualità dei progetti, finché la malattia non sarà sconfitta». (lu.so.)



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