Bono, troppo alte le rette dell’asilo
Protestano le famiglie, interrogazione del gruppo Rinnovamento e Rinascita
30 gennaio 2018
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BONO. Rette troppo alte nell’asilo nido comunale di Bono, aumentate nell’ultimo anno di circa centro euro per ogni fascia di reddito. A lamentarsene sono gli utenti ma anche il gruppo di opposizione Rinnovamento e Rinascita, che ha depositato nei giorni scorsi un’interrogazione chiedendo conto alla giunta di tale squilibrio. Squilibrio che balza all’occhio, lamentano i cittadini, confrontando le tabelle delle tariffe di quest’anno con quelle degli anni precedenti: la prima fascia è aumentata da 180 a 250 euro, per un reddito sino ai 7mila euro annui mentre prima era sino ai 25mila; la seconda fascia è cresciuta da 220 a 400 euro, e il reddito massimo da 40mila a 14mila; aumento da 310 a 350 mila per la terza fascia, che prima era quella con un reddito superiore ai 40 mila e ora è relativa al reddito sino ai 21 mila; invariata solo la quarta e ultima fascia, che prevede una retta di 470 euro mensili e che ora vale per le famiglie non residenti ma domiciliate mentre prima valeva per i redditi Isee superiori ai 21 mila mentre per i domiciliati pur se non residenti si applicava in base al reddito. Pur restando invariata la riduzione del 15 per cento per chi iscrive due o più bambini, si tratta di un aumento rilevante, che ha spinto l’opposizione a chiedere «formalmente al sindaco e all’assessora con delega ai Servizi sociali quali siano i motivi» che hanno portato a tale decisione (sancita con una delibera del 9 gennaio). «Mettere le mani nelle tasche dei cittadini parrebbe essere diventata abitudine di questa amministrazione, la quale solo pochi mesi fa era intervenuta sui buoni pasti delle scuole aumentandone i costi» lamentano i consiglieri di Rinnovamento e Rinascita, che picchiano giù duro. «Un amministrazione capace dovrebbe cercare di dare servizi al minor costo possibile per gli utenti senza aumentare gli stessi specialmente quando gli aumenti non son dettati da ragioni oggettive ma son frutto di mera e dannosa scelta politica. Tale scelta appare incomprensibile anche considerato che, grazie a un finanziamento europeo da un milione di euro, la precedente amministrazione aveva effettuato lavori di efficientamento energetico anche nell’asilo, che hanno prodotto risparmi tali da provocare la riduzione dell’importo delle rette e rilanciare un servizio che al tempo poteva contare su solo 4 bambini». Se nel passato si è cercato di risparmiare, come mai non se ne vedono i frutti?, chiede l’opposizione. (b.m.)