La Nuova Sardegna

Sassari

Ex bocciodromo, servono 15mila euro per la bonifica

di Gavino Masia

Il sindaco Sean Wheeler ha comunicato i costi necessari per rimuovere i rifiuti La struttura era diventata un centro sociale. Tellini: «Paghino i responsabili»

04 febbraio 2018
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PORTO TORRES. Per bonificare i locali dell’ex bocciodromo dai rifiuti abbandonati l’amministrazione comunale dovrebbe prelevare dalle proprie casse almeno 15mila euro. Lo ha detto il sindaco Sean Wheeler rispondendo all’interrogazione del consigliere Davide Tellini che denunciava lo stato di degrado ambientale della struttura che si trova all’interno della cittadella sportiva. Si tratta di una cifra consistente per ridare decoro a una opera pubblica che fa parte del patrimonio comunale, che con tutta probabilità sarà inserita all’interno del prossimo bilancio di previsione. L’anno scorso era stato lo stesso primo cittadino a firmare l’ordinanza di sgombero dall’ex bocciodromo - dopo il sopralluogo della polizia locale - sottolineando che l’immobile del Comune era stato occupato senza titolo da un gruppo di persone il 28 settembre 2012. Il 29 novembre 2016 la polizia municipale aveva effettuato il sopralluogo all’interno dei locali, rilevando anche che la struttura «era aggravata da condizioni di inagibilità, criticità di carattere igienico sanitarie e di ordine e sicurezza pubblica». L’intervento successivo del sindaco, quale ufficiale di Governo, è stato quello di ordinare agli occupanti senza titolo di lasciare libero da persone e cose l’immobile, riconoscendo 20 giorni dalla notifica dell’atto (19 aprile 2017) per la rimozione delle cose presenti. Dentro e fuori alla struttura sono però rimasti rifiuti di tutte le tipologie, come ha potuto constatare la stessa amministrazione comunale durante un sopralluogo nei mesi seguenti alla chiusura. Prima di poter predisporre il bando di interesse per la futura gestione dell’immobile, come aveva riferito in consiglio il vice sindaco Marcello Zirulia, si era poi dato incarico all’ufficio Ambiente di fare una stima economica per la bonifica e gli interventi da realizzare. Sono trascorsi ulteriori mesi è la situazione ambientale all’interno della struttura non è però cambiata da allora, privando cosi la collettività di un immobile realizzato per l’attività bocciofila e poi abbandonato all’incuria. L’ex bocciodromo non è dunque utilizzabile perché mancano gli interventi di bonifica, che sono propedeutici al bando o manifestazione pubblica per l’utilizzo che il Comune ha deciso di fare. «La somma che il Comune dovrebbe pagare per le bonifiche – dice Tellini – andrebbe invece addebitata a chi ha trasformato quell’immobile in un centro di degrado sociale, con la complicità, non tanto velata, di diversi esponenti di questa maggioranza: il risultato è che la comunità cittadina dovrà rinunciare ad una cifra cosi importante, magari da destinare ai servizi sociali per scopi assistenziali, per smaltire tutti quei rifiuti».

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