La Nuova Sardegna

Sassari

Il Carmelo dalla Provincia alla Regione

di Paoletta Farina
Il Carmelo dalla Provincia alla Regione

Accordo in vista: cessione in comodato d’uso dell’ex convento per allestire il museo del Novecento con la collezione Biasi

16 febbraio 2018
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SASSARI. Qualcosa si muove per il complesso espositivo dell’ex convento ed ex caserma del Carmelo, sempre in bilico tra l’aspirazione a diventare “Museo per l’Arte del Novecento e del Contemporaneo”, e una dura realtà di contenitore di eventi. Da mesi è in corso, grazie all’impulso dato dall’amministratore straordinario Guido Sechi a un progetto che risale alla giunta regionale Soru, una trattativa tra la Provincia, (proprietaria dell’immobile tra viale Umberto e l’archivolto del Carmine) e la Regione. L’obiettivo: un accordo sul passaggio del “Carmelo”in comodato d’uso e per trent’anni alla Regione che dovrà finanziare l’allestimento e la gestione di un museo di nome e di fatto togliendolo da un limbo in cui si trova da oltre un decennio.

A disposizione c’è anche una ricca dotazione finanziaria necessaria anche per gli indispensabili interventi sulla struttura, e cioè 2 milioni 840 mila euro. Fondi recuperati dalla Regione rimodulando l’accordo di programma quadro in materia di sviluppo locale, siglato tra la Regione il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero delle Attività Produttive nel lontano 29 aprile 2005 ai quali si aggiungono risorse europee del Por Fesr 2007- 2013. L’intesa è in fase avanzata e chissà che, burocrazia e ulteriori lungaggini permettendo e, non si possa finalmente scrivere la parola fine. Si sta infatti predisponendo il dossier che accompagnerà l’accordo verso la firma: in primo luogo la necessaria deliberazione dell’amministrazione commissariale che cede l’immobile all’ente regionale e poi la bozza d’intesa con la quale a Cagliari gli assessorati alla Cultura e quello agli Enti locali prendono l’impegno a occuparsi della futura vita del museo.

Il museo ospiterà le collezioni di proprietà della Regione, il cui nucleo è costituito dalle opere del pittore sassarese Giuseppe Biasi e documenterà le vicende dell’arte in Sardegna dal Novecento fino alla ricerca contemporanea. Per gli estimatori di Biasi, sarà la fine di una lunga telenovela che ha visto le opere dell’artista oggetto di un “contenzioso”. La base della collezione è quella che la famiglia del pittore donò con il vincolo che fosse esposta a Sassari. Ma le amministrazioni regionali che si sono susseguite negli anni hanno sempre fatto melina, mantenendo 285 preziosi pezzi (fra oli, tempere, pastelli, chine, linoleografie, xilografie, tele e disegni) nei depositi cagliaritani.

Una serie di mostre con le collezioni del poliedrico e maggiore artista sardo del Novecento che si sono susseguite dalla fine degli anni Novanta a Sassari (l’ultima nel 2008 proprio nell’ex convento del Carmelo) avevano dato speranze che il consistente corpo di opere potesse trovare in città la sua sede naturale. Ma è solo adesso che di museo al Carmelo si può riparlare con l’accelerata impressa dalla Provincia. E quando l’accordo diventerà operativo consentirà anche di aprire un altro capitolo. «Si potrà avviare – annuncia l’amministratore straordinario Sechi – la procedura per inserirlo nella rete museale cittadina». Compito che spetterà al Comune, che a suo tempo non si era tirato indietro difronte a questa ipotesi, se sarà Palazzo Ducale a gestire il museo. Che comunque, in quanto museo regionale, dovrà seguire le linee guida europee Icom (International Council of Museums) che prevedono, in primo luogo la nomina di direttore, curatore e personale qualificato.

Lo stesso Comune da un anno e mezzo, consente l’apertura dei locali, per mostre e altri appuntamenti culturali, con proprio personale. Restaurata nel 2006, la struttura è stata per lungo tempo inutilizzata.



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