La Nuova Sardegna

Sassari

Ozieri, la protesta delle pazienti

di Barbara Mastino

Mammografie a Sassari e Thiesi, chiesta la riattivazione immediata di Radiologia

25 febbraio 2018
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OZIERI. Non sono state sufficiente le rassicurazioni dell’Ats, che ha parlato di «riprogrammazione delle visite senologiche annullate per l’assenza per malattia di alcuni medici», per placare le proteste delle tante donne che in questi giorni si trovano costrette a recarsi a Sassari o a Thiesi per i controlli mammografici. Un disagio iniziato ben prima delle citate rassicurazioni, con tante donne con una visita già prenotata che già da alcune settimane venivano invitate a telefonare al Cup per riprenotare la visita altrove, sentendosi già dire che il medico incaricato delle mammografie aveva l’influenza, ma anche altre che invece non sono state avvisate: una in particolare, che aveva prenotato la visita ben un anno prima, e che recatasi in ospedale il giorno dell’appuntamento si era sentita dire che la visita era rinviata, scoprendo poi che c’erano anche altre donne nella sua stessa situazione. Da qui le richieste, le telefonate, la ricerca di informazioni, ma solo «bocche cucite» sino a che alla fine, come riferiscono dal comitato Salviamo l’ospedale, anche in assenza di notizie sullo stato di salute del radiologo «si è scoperto peraltro che il medico è sostituibile a termini di legge». Ovvero, la malattia di un singolo medico non giustifica la cancellazione di un intero servizio. E non la giustifica tantomeno perché la senologia di Ozieri da almeno dieci anni è un servizio erogato a singhiozzo e perché anche lo scorso anno, da marzo a maggio, si era verificato lo stesso problema: mancava il medico, e le visite già prenotate vennero appunto riprogrammate deviandole su Sassari e soprattutto su Thiesi, comune certo non particolarmente distante da Ozieri ma che non è collegato al centro del Logudoro con lo stesso sistema di mezzi pubblici che collega con Sassari. «L’Ats non può pensare di riuscire a giustificare disagio di tale portata con un comunicato stampa – dice una paziente oncologica – e visto l’altro numero di donne che ogni giorno accedono al servizio dovrebbe pensare a renderlo finalmente stabile». Proteste purtroppo non nuove, delle quali si fanno portavoce anche il comitato Salviamo l’ospedale di Ozieri e il movimento Donne libere in lotta per il Diritto alla Salute, che hanno segnalato il disagio e cercato di raccogliere informazioni (dato che anche l’Urp è stato chiuso). «Nonostante la comunicazione dell’Ats non è chiara la sorte delle visite successive, mentre certamente non vengono prese nuove prenotazioni. Chiediamo che si metta fine al subdolo disegno di smantellare a poco a poco i servizi dell’ospedale di Ozieri».

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