La Nuova Sardegna

Sassari

Dieci licenziamenti a Media World un giorno di sciopero

Domani manifestazione con la Cisl contro i tagli annunciati Il segretario Ledda: «Da tre anni i lavoratori fanno sacrifici»

02 marzo 2018
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SASSARI. La Cisl si mobilita contro i dieci esuberi annunciati nel punto vendita di Media World alla Galleria Auchan e per domani , sabato 3 marzo, sarà presente con i lavoratori con un presidio per la giornata di sciopero nazionale. La società Mediamarket, che gestisce i negozi in tutta Italia, ha infatti avviato un piano lacrime e sangue di chiusure, trasferimenti e tagli di personale.

«Diciamo no con fermezza all’intenzione di MediaMarket di licenziare il 20 per cento del personale», afferma Pier Luigi Ledda, segretario generale della Cisl di Sassari. È inconcepibile che l’azienda, dopo aver beneficiato per tre anni di ammortizzatori sociali, di un contratto di solidarietà che scade il 30 aprile 2018 e che comporta importanti sacrifici per i lavoratori e una riduzione dell’orario di lavoro mensile pari al 20 per cento cerchi di scaricare sui lavoratori le conseguenze di evidenti limiti industriali». Ledda riconoscendo all’azienda di aver compiuto investimenti nell’ultimo anno per 700mila euro, rilancia e dice « che è da qui che si deve partire per garantire il futuro dei lavoratori e dell’impresa stessa».

È dal 2015 che i lavoratori stanno facendo sacrifici. Dice Maria Giovanna Mela, segretario generale Fisascat Cisl di Sassari: «Grazie a loro il costo del lavoro è stato ridotto in maniera significativa. Nel 2015, infatti, quando sono partiti gli ammortizzatori sociali, gli esuberi dichiarati erano pari a 16 lavoratori full-time su un organico di 51. Organico che a seguito delle uscite volontarie si è progressivamente ridotto a 45. Ci chiediamo come sia possibile che dopo tre anni di ristrutturazioni e riorganizzazioni oggi l’azienda dichiari la stessa percentuale di esuberi di tre anni fa».

Per Pier Luigi Ledda. «È un altro colpo all’occupazione nel Sassarese, messa a dura prova in questi dieci anni di crisi e trovo inaccettabile che un’azienda così importante, che opera da tanti anni nel territorio, non si preoccupi di tenere conto anche di questi aspetti – prosegue Ledda – . È poi non siamo affatto convinti che ci siano davvero elementi economici tali da giustificare il ricorso ai tagli del personale. Più volte, come sindacato, abbiamo infatti chiesto, fino ad ora invano, informazioni sull’andamento del punto vendita di Sassari proprio per comprendere sino in fondo e contribuire a superare eventuali difficoltà e salvaguardare nel contempo l’occupazione». Non solo. Maria Giovanna Mela punta il dito contro i possibili trasferimenti del personale in altri punti vendita del territorio nazionale: «Questo significa indurre i dipendenti a rinunciare al posto di lavoro e non va bene». Il sindacato invita quindi i lavoratori a partecipare allo sciopero per indurre l’azienda a ritornare sui suoi passi. (p.f.)

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