La Nuova Sardegna

Sassari

Furti in tribunale, dodici davanti al gup

Furti in tribunale, dodici davanti al gup

Il 13 aprile l’udienza preliminare. Due autisti del palazzo di giustizia sono rinchiusi a Bancali

13 marzo 2018
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SASSARI. Compariranno tutti e 12 davanti al gup il prossimo 13 aprile. In quell’occasione il giudice deciderà in merito al rinvio a giudizio degli imputati nella complessa inchiesta condotta dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu sui furti di droga e di altri oggetti custoditi nell’ufficio corpi di reato del tribunale. Inchiesta che un anno fa portò ai primi due arresti ai quali, cinque mesi dopo, ne seguirono altri tre. A febbraio la Procura ha chiuso le indagini e l’avviso è stato notificato complessivamente a dodici imputati. Mauro Cuccuru, autista e addetto dell’ufficio corpi di reato del palazzo di giustizia di Sassari, era stato arrestato in flagranza insieme al collega Danilo Martini (autista della Procura) con un chilo di cocaina. Droga che Cuccuru avrebbe rubato dall’ufficio nel quale lavorava da anni: una stanza al secondo piano del palazzo di giustizia dove vengono custoditi gli oggetti sequestrati durante un’attività di indagine e che possono diventare “prove” in un processo. Ma Cuccuru, a quanto pare, spesso si impossessava della droga e poi la spacciava. E avrebbe rubato anche altri oggetti: preziosi, abbigliamento, occhiali. Entrambi i dipendenti del tribunale devono rispondere di spaccio di droga ma anche peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato a causa dell’assenteismo dal posto di lavoro (documentato dai militari). Le indagini dei carabinieri avevano in seguito consentito di ricostruire una rete di spacciatori alla quale Cuccuru e Martini facevano riferimento. Dieci in tutto ai quali sono contestati anche i reati di estorsione e ricettazione di alcuni oggetti provenienti sempre dall’ufficio corpi di reato. Ma anche il tentato incendio di una casa di Valledoria nella quale avrebbero dovuto fare un furto. Il proprietario di quella villetta (un 53enne di Ploaghe) si è costituito parte civile con l’avvocato Claudio Mastandrea. Tra le parti offese c’è anche il ministero della Giustizia. (na.co.)

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