La Nuova Sardegna

Sassari

Miracolo del pallone in campo i piccoli giocatori autistici

di Paoletta Farina
Miracolo del pallone in campo i piccoli giocatori autistici

Progetto dell’Angsa e della Pgs Don Bosco Calcio A5 I ragazzi inseriti nelle squadre realizzano un loro sogno

24 marzo 2018
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SASSARI. Il pallone ha fatto un miracolo. Perché chi l’ha detto che il gioco di squadra non è il più adatto ai ragazzi con disturbi da autismo? E invece no. Provate a chiederlo al diciassettenne asperger, nominato sul campo bomber per i molti e precisi tiri in porta, che nei giorni di allenamento e partite scalpita per essere il primo ad arrivare nell’impianto sportivo dell’oratorio salesiano di Latte Dolce. E ad altri quattro frugoletti tra i cinque e sette anni che sul prato, dopo qualche spintone di troppo a compagni e avversari nelle prime gare di campionato di calcio a 5, hanno imparato a dosare l’irruenza e ora mantengono uno stile impeccabile.

Merito del progetto “Per un calcio inclusivo” che la sezione sassarese dell’Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) grazie alla stretta collaborazione dell’Asd Pgs Don Bosco Calcio A5 e al generoso presidente Tore Vinci, sta portando avanti dallo scorso ottobre.

«Un progetto forse unico nel territorio – spiega Giovanna Tuffu, presidente dell’Angsa – che ha un duplice obiettivo: quello di includere nel gioco del calcio bambini e ragazzi che hanno una diagnosi di disturbo dello spettro autistico e quello di organizzare incontri di formazione per informare e sensibilizzare gli allenatori, i dirigenti e i genitori».

Ad oggi e sono stati realizzati dieci incontri formativi con professionisti specializzati che da anni lavorano nel campo dell’autismo: Daniela Garau, neuropsichiatra infantile e direttrice sanitaria del centro Rnm, Manolo Cattari, psicologo dello sport, Daniela Cadeddu, pedagogista clinica e presidente della Cooperativa “Insieme per crescere”, Liana Serafino, anche lei psicologa e pedagogista clinica e presidente della Cooperativa “Forma la Mente”.

«Ogni operatore ha realizzato un incontro formativo con allenatori e dirigenti e uno o due incontri rivolti ai genitori di tutte le categorie: Esordienti, Pulcini, Micro e Micro-Micro – ricorda Giovanna Tuffu –. Abbiamo così potuto realizzare il sogno di tanti piccoli giocatori che avevano desiderio di praticare questo sport. Sport che non viene in genere consigliato agli autistici, perché altri vengono ritenuti più idonei per i loro disturbi».

«Ogni partita del campionato Csi al quale siamo iscritti è un’emozione – rivela Tore Vinci –. I nostri calciatori “speciali”ci regalano gioia ed entusiasmo. Quando mi hanno proposto l’idea non nascondo di avere avuto qualche perplessità, ma ora sono entusiasta: è un piacere enorme vedere bambini e ragazzi, che hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri, esultare e abbracciarti felici quando segnano un gol, e fare squadra davvero con i loro compagni di gioco normodotati».

Il progetto, annuncia l’Angsa è solo all’inizio: «Andrà avanti complessivamente per tre anni – annuncia Giovanna Tuffu – visti gli ottimi risultati. E oggi e domani le squadre dell’Asd Pgs Don Bosco Calcio A5 scendono in campo per l’autismo e i piccoli giocatori, insieme agli arbitri, ai dirigenti e ai genitori indosseranno un fiocco blu».

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