La Nuova Sardegna

Sassari

Bancarotta fraudolenta, assolto Melissa

Bancarotta fraudolenta, assolto Melissa

L’ex segretario provinciale della Uil non fu responsabile del fallimento della Sarda Telecomunicazioni

10 aprile 2018
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SASSARI. L’ex segretario provinciale della Uil Arnaldo Melissa non fu responsabile del fallimento della Sarda Telecomunicazioni srl, la società con sede in via Gramsci a Sassari, dichiarata fallita nel giugno del 2015.

Lo ha stabilito il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Sassari Michele Contini che ha assolto l’ex sindacalista dall’accusa di bancarotta fraudolente documentale «perché il fatto non costituisce reato». Difeso dall’avvocato Marco Costa, Melissa era finito a processo in quanto amministratore prima e liquidatore poi della società di telecomunicazioni.

Quando la società per azioni era finita in cattive acque la guardia di finanza si era presentata nella sede sassarese per acquisire della documentazione.

I faldoni che cercavano le Fiamme Gialle non erano però saltati fuori. Era stato impossibile recuperarli perché archiviati in alcuni server divenuti inaccessibili ai dipendenti rimasti in azienda. L’ex sindacalista, che aveva scelto di affrontare il processo con il rito abbreviato, è riuscito a convincere il giudice di aver agito in buona fede.

Durante il procedimento Melissa, che rischiava una condanna da tre a 10 anni di carcere, ha prodotto al giudice dell’udienza preliminare una memoria difensiva e una serie di mail che provavano la sua assoluta estraneità nella scomparsa del materiale e della documentazione utile agli inquirenti per ricostruire le entrate e le uscite della società. È stato lo stesso pubblico ministero Maria Paola Asara, al termine dell’ultima udienza a porte chiuse, a sollecitare al giudice l’assoluzione per l’ex amministratore della Sarda Telecomunicazioni srl. (l.f.)

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