La Nuova Sardegna

Sassari

Incendia la casa della ex a Valledoria, condannato a due anni

di Nadia Cossu
Incendia la casa della ex a Valledoria, condannato a due anni

Al gup aveva raccontato che voleva farla finita e morire tra le fiamme. Ma per la Procura la moglie lo aveva lasciato e l’imputato si era vendicato

19 aprile 2018
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VALLEDORIA. Aveva raccontato al gup Michele Contini che lui quel giorno aveva intenzione di uccidersi, per questo aveva accatastato mobili e oggetti, aveva aperto il gas «e ho dato fuoco».

Costantino Ara, 72enne di Valledoria, aveva spiegato in aula cosa accadde quel giorno di luglio dello scorso anno quando incendiò la casa dove viveva insieme alla moglie (prima della separazione) e alla fine si salvò per miracolo. I carabinieri non avevano però creduto alla tesi del suicidio, avevano invece privilegiato quella di un dispetto nei confronti della ex consorte “colpevole” di averlo lasciato dopo 41 anni di matrimonio e di essersene andata a vivere a Tempio, a casa di uno dei figli. E quindi era stato rinviato a giudizio per incendio aggravato.

Ieri, al termine del rito abbreviato, Ara – assistito dagli avvocati Danilo Mattana e Alberto Sechi – è stato condannato a due anni. Una pena più lieve rispetto a quella chiesta dal pubblico ministero Angelo Beccu che aveva sollecitato una condanna a 4 anni. All’imputato sono state concesse le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate e non è stato disposto il pagamento di provvisionale alla ex moglie che si era costituita parte civile con l’avvocato Giuseppe Masala.

L’imputato si era sempre difeso sostenendo che con quell’incendio non voleva arrecare alcun danno alla moglie. E a domanda precisa del giudice sul perché, se proprio aveva intenzione di uccidersi, non avesse scelto un’altra modalità, la sua risposta era stata: «Perché quando la testa non funziona succedono anche queste cose...».

I fatti di Valledoria risalgono all’11 luglio 2017. Ma a carico di Ara c’era un altro processo, a Tempio, per un’accusa decisamente pesante: tentato uxoricidio. E il giorno dopo l’incendio di Valledoria era prevista proprio la prima udienza. L’uomo pare ne avesse risentito molto e così la notte prima di presentarsi davanti ai giudici di Tempio che dovevano processarlo per aver sparato tre colpi di pistola contro sua moglie Liliana Dettori di 61 anni (che rimase ferita a un ginocchio e a una spalla), aveva provato a distruggere tutto con il fuoco, compresa la sua vita. Ara, originario di Ploaghe ma residente da tempo a Valledoria, aveva radunato tutti gli arredi della sua abitazione al centro della casa (costruita su due piani), li aveva cosparsi di alcol e aveva fatto partire le fiamme. Subito dopo, aveva forzato la serratura dell’abitazione dell’ex moglie, che si trovava sotto la sua, e aveva tentato di far partire l’ incendio anche lì. Le fiamme avevano però tardato a svilupparsi perché le finestre erano chiuse e l’uomo – in seguito all’esplosione provocata dalla fuga di gas – si era gettato fuori dalla casa invasa dal fumo.

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