La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, trecento giovani ai raggi X per capire come vivere sani

di Salvatore Santoni
Sassari, trecento giovani ai raggi X per capire come vivere sani

Gli studenti di 4 istituti superiori “analizzati” dai ricercatori di università e Cus. Nello studio: misurazioni, test di forza e velocità, abitudini motorie e alimentari

05 maggio 2018
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SASSARI. I più rapidi e ben piazzati frequentano l’Iti Angioy: corrono i venti metri sotto i tre secondi e riescono a far volare una palla medica a nove metri. Mentre nel salto in lungo da fermo i migliori si sono rivelati i colleghi dell’Ipia. I più mingherlini, invece, stanno al liceo Azuni. Ma soltanto perché la crudele statistica – almeno per ora – non è disaggregata per sesso.

Sono queste alcune delle slide più curiose con i primi risultati della ricerca “Movimento e analisi antropometrica nella popolazione giovanile” che sono stati presentati ieri mattina a Sassari nell’aula magna di piazza Università. Il progetto – nato dalla partnership tra il Cus Sassari, dipartimento di Scienze biomediche dell’università di Sassari, il Centro universitario sportivo italiano (Cusi) e la Fondazione di Sardegna – ha coinvolto un campione di 357 studenti delle scuole superiori sassaresi con l’obiettivo di fotografare la situazione dei giovani, indagare sulle loro abitudini alimentari e motorie e indirizzarli per vivere una vita più sana.

Il progetto ha coinvolto un folto un campione di studenti con classe d’età compresa tra il 1998 e il 2003 – il 69 per cento ragazzi e il 31 per cento ragazze – e appartenenti ai quattro istituti scolastici superiori che hanno partecipato all’ambiziosa ricerca: il liceo classico Azuni; il liceo classico/sportivo Canopoleno; l’istituto tecnico industriale Angioy; e l’istituto di Istruzione superiore Pellegrini. Ieri mattina i ragazzi hanno potuto sbirciare le slide con i primi grafici dei risultati delle loro prove fisiche, che sono soltanto un tassello della ricerca ma hanno comunque acceso una sana competizione tra classi e istituti. Tutti dati raccolti con un imponente lavoro organizzativo.

Lo studio è stato infatti diviso in due step durante i quali sono state effettuate circa 5mila rilevazioni, che rappresentano un enorme patrimonio di dati già raccolto e analizzato. Queste rilevazioni sono partite tra il 2016 e il 2017. Nella prima fase dello studio le ragazze e i ragazzi sono stati sottoposti alle cosiddette valutazioni antropometriche: misurazione della statura totale in piedi e delle circonferenze, calcolo del peso e della massa grassa, plicometria e Bmi (body mass index). Inoltre i giovani hanno effettuato anche alcuni test motori: i venti metri da fermo, per testare la rapidità; il salto in lungo da fermo; per la forza esplosiva degli arti inferiori; il lancio della palla medica da 2 chilogrammi in avanti, per la forza degli arti superiori). I valori ottenuti in questa prima fase saranno confrontati con quelli che verranno raccolti nelle prossime tappe del progetto.

Il lavoro di ricerca si concluderà nel 2019 lasciando un contributo tangibile e funzionale per ulteriori approfondimenti. Infatti i dati e le analisi saranno poi confrontati e messi a sistema con vecchi database delle generazioni precedenti. E l’approdo finale della partnership tra Cus, università, Cusi e Fondazione di Sardegna sarà la creazione di un software e una banca dati aperta a disposizione della collettività.

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