La Nuova Sardegna

Sassari

Il vescovo davanti alle reliquie dei Martiri

Monsignor Saba all’anniversario della Dedicazione della Basilica. Il 19 guiderà il pellegrinaggio

06 maggio 2018
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PORTO TORRES. Venerdì sera la solenne concelebrazione per l’anniversario della “Dedicazione della Basilica” all’interno della chiesa romanica – con la presenza del vescovo di Sassari monsignor Gian Franco Saba – e ieri mattina la prima messa nella chiesetta di Balai vicino. Sono le ultime funzioni della Festha Manna religiosa di questo fine settimana quelle celebrate dal parroco don Mario Tanca, dopo la processione con i simulacri dei Santi Martiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario conclusa nel vano ipogeico della chiesetta di Balai vicino. Un corteo lunghissimo che ha sfidato la pioggia battente lungo tutto il percorso e in nome della grande fede verso i Protomartiri. Anche la ricorrenza della Dedicazione è stata seguita da numerosi fedeli, con l’accompagnamento musicale del coro diretto da Gavino Sanna, per continuare in quella tradizione cominciata nel lontanissimo anno 1181. «La Basilica è la casa dove la comunità vive – ha detto durante l’omelia monsignor Saba – e l’anniversario della Dedicazione è uno dei momenti importanti per ringraziare quanti ci hanno trasmesso la fede attraverso la testimonianza e l’annuncio delle parole: siamo pietre vive di un edificio che ha in Cristo la pietra angolare». Dopo la messa, la visita del vescovo e dei fedeli alla Cripta dove sono custodite le reliquie dei tre Santi. Ieri di primo mattino le prime novene nella chiesa al picco sul mare – che continueranno ogni giorno sino alla domenica di Pentecoste – e il 19 maggio il pellegrinaggio notturno da Sassari a Porto Torres guidato dall’arcivescovo monsignor Pietro Saba. Sul pellegrinaggio c’è una pubblicazione del 1620 scritta dal canonico Francesco Rocca e ammessa al Condaghe: si divideva in 10 tappe, ognuna delle quali era associata alla Passione di Cristo. (g.m.)

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