La Nuova Sardegna

Sassari

Cannabis terapeutica, Laura: «Ma quale droga? Mi ha salvato la vita»

di Luigi Soriga
Cannabis terapeutica, Laura: «Ma quale droga? Mi ha salvato la vita»

Il racconto della giovane donna sassarese sulla malattia, le cure, il nuovo progetto. L’erba viene venduta senza Thc e non ha effetti psicotici

08 maggio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La prima volta che ha voluto provare la marijuana è stato cinque anni fa. Il periodo delle canne l’aveva attraversato con indifferenza, nemmeno un tiro nella sua giovinezza. Ma a 35 anni suonati, quando le offrono la cannabis, Laura Cosentino decide di provarla. E le si spalanca un mondo.

Il pusher era un neurologo di Torino, il dottor Mastropietro, e la “roba” era la cannabis terapeutica. «Curativa o meno – racconta Laura Cosentino – nella mia testa cannabis=droga. Quindi all’inizio sono rimasta un po’ interdetta all’idea di riscoprirmi, da grande, in versione sballona. Ma quel medico era uno con le “contropalle”, mi aveva rivoltato come un calzino a suon di risonanze, e mi fidavo ciecamente. Poi, sinceramente, in quel periodo, pur di star bene, avrei preso qualsiasi cosa». E la scelta alla fine era questa: o qualche grammo di erba o ancora bombe quotidiane di cortisone. Una chance tardiva alla cannabis si poteva tranquillamente concedere.

«Tutto è iniziato nel 2012 – racconta Laura – a mia sorella viene diagnosticato un tumore. Aveva 28 anni, a Sassari i medici non le avevano dato alcuna possibilità di salvezza. Per me è stata una mazzata incredibile, questa cosa non sono mai riuscita ad accettarla». Laura Cosentino si ammala a sua volta. «Avevo degli strani dolori alle braccia. All’inizio le attribuivo al fatto di tenere sempre in braccio la bimba di otto mesi, ma poi i fastidi si sono spostati alle gambe, ai piedi». È l’artrite reumatoide, o la malattia del dolore in movimento. Una infiammazione cronica, della quale non si conosce la causa. «E come tutte le patologie per le quali non si sa origine, terapia e prognosi, finisce nel grande calderone delle malattie autoimmuni. Con le quali devi abituarti a conviverci, a sopportare gli alti e i bassi, perché non c’è guarigione, tuttalpiù remissione». Intanto la sorella, tra Milano e Torino, si sottopone a terapia oncologica sperimentale. Dopo tre anni la tac è negativa. E anche Laura decide di provare le cure alternative: olio di cannabis in gocce sotto la lingua. «Dopo tre giorni stavo bene – dice – e per me era una cosa pazzesca. Il dolore ti fa conoscere perfettamente il tuo corpo, i piccoli fastidi, le avvisaglie dell’inferno. Sei sempre all’erta. La cannabis terapeutica per la prima volta mi ha fatto dimenticare di essere malata, e mi ha aiutata a fare uno straordinario lavoro su me stessa». E ora quella fogliolina a sette punte le cambierà un’altra volta la vita. Oggi Laura Cosentino, 40 anni, chef del Gambero Rosso, assieme al marito e all’agronomo Guido Furesi e alla compagna Giovanna Mary Fadda, esperta in cosmesi, inaugurerà i due punti vendita Cannabis Square di Sassari e Alghero. «Vendiamo prodotti cannabis legali, cioè certificati con una concentrazione di Thc inferiore allo 0,2 per cento». Significa che chi cerca lo sballo resta mestamente deluso. Presente il video trasmesso dalle Iene con il cantante Pupo strafatto, con sorriso tipo emiparesi e gli occhi come fari allo xeno? Ecco, un altro pianeta. No Thc, no party. In compenso però ci sono degli ottimi papassini, o savoiardi di Bosa, o amaretti lavorati con la farina di canapa. Che non conterranno la parte stupefacente, ma in compenso sono ricchissimi di Cbd, una sostanza non psicoattiva, che non dà dipendenza, che ha effetti rilassanti, anticonvulsivanti, antiossidanti, antinfiammatori, antidolorifici, favorisce il sonno ed è distensivo contro ansia e panico. «Molto lontano da una droga, molto più vicino a una bella tazza di camomilla».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative