La Nuova Sardegna

Sassari

Treno deragliato a Giave la ferrovia non riapre

di Giovanni Bua
Treno deragliato a Giave la ferrovia non riapre

Rimosso il Minuetto bloccato, ma la pioggia impedisce l’avvio dei lavori Un ferito tra i passeggeri: un giovane di Iglesias con una vertebra fratturata

09 maggio 2018
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SASSARI. Rimarrà chiuso almeno fino a venerdì il tratto di ferrovia tra Macomer e Chilivani dove lunedì sera è deragliato il treno che portava 80 passeggeri da Cagliari a Olbia. Gli ultimi due carrelli del Regionale ieri sono stati rimessi, tra non poche difficoltà visto il perdurare del maltempo, sui binari con l’aiuto di un carro soccorso. E il treno ha raggiunto in serata Olbia. Ma le previsioni di nuove e robuste precipitazioni per oggi e domani, ha convinto i tecnici di Trenitalia a rinviare i lavori di “riempimento” della massicciata nel tratto di oltre cento metri che lunedì è stato svuotato dal furioso fiume di fango che ha attraversato i binari.

Proprio l’assenza della base sotto i binari ha causato il rimbalzo che ha fatto “sviare” gli ultimi due carrelli del Minuetto che, fortunatamente, procedeva già a passo d’uomo per la fortissima pioggia. Il contraccolpo subito dai passeggeri è stato dunque minimo. Tra gli ottanta occupanti del treno regionale si registra comunque un ferito: un giovane di Iglesias, diretto a Olbia per un colloquio di lavoro, che, poco dopo le 22, è stato accompagnato al pronto soccorso del Segni di Ozieri. Lì gli è stata diagnosticata una frattura vertebrale dorsale. Dopo aver ricevuto una consulenza ortopedica, il paziente è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni di «riposo domiciliare». Il giovane è stato poi riaccompagnato in ambulanza a Iglesias nel pomeriggio di ieri.

Ferito a parte molti sono stati i disagi per i passeggeri, che hanno dovuto attendere fino a dopo mezzanotte per essere riaccompagnati a Chilivani e da lì in pullman alle loro destinazioni. Pullman che garantiranno il servizio nella tratta interrotta con i treni che si fermeranno a Macomer e alla stazione ozierese, fino al ripristino della linea.

Rimangono gli interrogativi sulla sicurezza della rete, messa comunque a dura prova da una bomba d’acqua di una violenza inaudita. Che ha messo a ferro e fuoco tutta la zona. Basti pensare che sulla Provinciale tra Giave e Bonorva sono cadute tre frane, e che la strada è stata riaperta ieri solo grazie a cinque operai della Provincia che, sotto la pioggia battente, hanno lavorato ininterrottamente per ripristinare la viabilità, con l’aiuto di tutti i sindaci del territorio, in particolare la sindaca di Giave Maria Antonietta Uras, in prima linea per dare una mano e monitorare la situazione. Sott’acqua è finito anche il mangimificio Chessa, a Campu Giavesu, letteralmente travolto da un’ondata d’acqua. I danni sarebbero ingentissimi: si parla di oltre 30mila euro.

Ma per la conta dei danni è solo l’inizio. E il Comune di Giave è già pronto a dichiarare la calamità naturale.

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