La Nuova Sardegna

Sassari

L'addio a Manlio Brigaglia, la cultura come vocazione

Costantino Cossu
Il funerale di Manglio Brigaglia nella chiesa di San Paolo (foto Mauro Chessa)
Il funerale di Manglio Brigaglia nella chiesa di San Paolo (foto Mauro Chessa)

Ai funerali dell'intellettuale nella chiesa di San Paolo a Sassari una folla commossa ha ascoltato il vescovo Pietro Meloni, suo amico personale, che ha citato ricordi e grandezze di un "patriarca ironico e generoso"

13 maggio 2018
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SASSARI. «Un patriarca ironico e generoso». Così il vescovo Pietro Meloni ha ricordato Manlio Brigaglia ieri mattina 12 maggio nella chiesa di San Paolo stracolma di gente raccolta in un abbraccio affettuoso intorno alla moglie dell'intellettuale scomparso, Marisa Bonajuto, al fratello Aldo e alla sorella Mimma.

Da lui è venuto un ritratto innanzitutto umano. «Come pochi Manlio sapeva - ha detto Meloni - come far ridere i bambini. Una persona aperta e disponibile, che aveva una forte vocazione pedagogica. Qui oggi ci sono molti suoi allievi, che in tanti anni di insegnamento, prima all'Azuni e poi all'Università, hanno stretto con lui un rapporto di comunanza affettiva che per tutti è andato oltre le convenzioni che regolano la relazione tra professore e allievo».

«Manlio Brigaglia - ha aggiunto Meloni - sapeva essere insieme alto e popolare e partecipava con una straordinaria disponibilità all'ascolto e alla comprensione, alla vita della comunità sassarese e a quella di tutta l'isola». Meloni ha ricordato anche il Brigaglia professore all'Azuni: «In cattedra per quasi vent'anni, in una stagione in cui il liceo classico sassarese - ha ricordato il prelato - fu una fucina di cultura. Con docenti di straordinario valore. Come il professor Pittalis, che agli alunni un po' meno diligenti - raccontava Manlio - era solito dire: "Ti promuovo; ti boccerà la vita"».

Il Brigaglia accademico è stato ricordato l'11 maggio, all'apertura della camera ardente, da due ex rettori, Maida e Mastino. Ieri sul tema è tornato lo storico Francesco Soddu: «Conosceva tutto. Prima dell'avvento di Google, se si voleva sapere qualcosa l'indicazione di rito era: "Chiediamo a Brigaglia"».

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