La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari-Olbia, stop al Lotto 4: impossibile finire nel 2019

di Luca Rojch
Sassari-Olbia, stop al Lotto 4: impossibile finire nel 2019

Sindacati in rivolta: rimasti all’oscuro, pronti a scendere in piazza contro l’Anas

26 maggio 2018
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SASSARI. Come un gara taroccata in cui a pochi metri dall’arrivo si sposta il traguardo più avanti. La Sassari-Olbia giorno dopo giorno diventa sempre più il simbolo del burosauro che immobilizza l’Italia. La fine dei lavori si sposta più avanti. Ma dire una data è una questione di chiaroveggenza. Impossibile rispettare il 2019, ma anche il traguardo del 2020 richiede una forte dose di ottimismo.

Il crack del Lotto 4. L’ultimo stop arriva in modo quasi segreto. Alla Glf, la società che gestiva i lavori sul Lotto 4, è stato revocato l’appalto. A deciderlo l’Anas, che più o meno non ha informato nessuno. A scoprirlo i sindacati, avvertiti dalla Glf che deve mandare a casa i 30 dipendenti diretti. Ma l’effetto domino colpirà anche un centinaio di lavoratori dell’indotto. «L’Anas ha deciso di revocare l’appalto perché la Glf si trova in difficoltà finanziarie – spiega il segretario della regionale della Filca Cisl, Giovanni Matta –. La Glf gestisce il Lotto 4 sulla Sassari-Olbia e ha anche un appalto sulla 195, da Pula a Cagliari, e mi dicono che anche là la situazione sia complicata. I lavori andavano a rilento sul Lotto, sapevamo di qualche difficoltà nei pagamenti delle imprese in subappalto, ma questa scelta ci coglie di sorpresa. E se sommiamo questo caso a quello Oberosler che paralizza il Lotto 2, il quadro è evidente».

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Il paradosso. La revoca dell’appalto alla Glf potrebbe risolversi in due modi. O bandire di nuovo la gara, o si potrebbe assegnare alla seconda classificata. E anche in questo caso la scelta non sembra delle più felici. Perché dietro la Glf c’era una Ati che vedeva insieme la Liss e la Oberosler, finita in una sorta di limbo giudiziario di pre concordato. Il giudice che doveva pronunciarsi non lo ha ancora fatto, da oltre sei mesi.

Addio 2019. E la data del 2019 è diventata una sorta di utopia. «Difficile pensare di rispettare quella data – spiega Chicco Cordeddu, segretario della Fillea Cgil –. Credo che si rischi di dover aspettare un anno e mezzo. Di solito sono questi i tempi, sia che si ribandisca la gara, sia che si passi alla seconda azienda. E si deve sempre sperare che la Glf non faccia opposizione. In quel caso il contenzioso giudiziario dilaterebbe ancora di più i tempi». E per la strada la fine dei lavori per il 2019 sembra un’utopia. «E anche il 2020 è una data che deve essere vista con ottimismo – continua Cordeddu –. Ma c’è anche un altro aspetto che non può essere trascurato. I lavoratori andranno a casa senza stipendio e ammortizzatori sociali. Anche quelli delle imprese in subappalto. La situazione diventa insostenibile e a pagare sono le imprese sarde e il nostro tessuto produttivo». I sindacati sono pronti ad azioni forti. «Non escludiamo in questi giorni di fare una manifestazione eclatante proprio sulla Sassari-Olbia – dice Matta –. Abbiamo mandato una richiesta di convocazione immediata alla Regione e all’Anas per discutere di queste emergenze. Ma non riusciamo a capire perché mentre a Roma si firmava la revoca dell’appalto a Cagliari noi incontravamo il delegato dell’Anas per l’isola che non ci faceva neanche un accenno su questa vicenda. Mi sembra davvero impossibile che non sapesse nulla».

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I lavori. Il Lotto 4 è uno di quelli in cui lavori sono più indietro. Lo stanziamento è di 73 milioni di euro per quasi 10 chilometri. È il tratto che va da Oschiri a Berchidda, ed è stato realizzato solo il 14 per cento dei lavori. La fine era prevista per il marzo del 2019. I lavori sui due lotti si sono impantanati nella vicenda giudiziaria della Tecnis, la società che aveva vinto l’appalto per costruire i lotti è finita prima in amministrazione giudiziale e ora in concordato preventivo. Una vicenda infinita. L’altro nodo è il Lotto 2, in cui i lavori non sono ancora ripresi. In questo caso il destino del lotto è legato alle vicissitudini della Oberosler, la società che era subentrata alla Vidoni, ha portato i libri in tribunale e ha chiesto il concordato in continuità.
 

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