Riscossione coattiva, il Comune si affida all’Agenzia delle entrate
di Gavino Masia
L’amministrazione pentastellata nel 2016 aveva annunciato l’addio a Equitalia, ora il cambio di rotta L’assessore Vargiu: «Solo fase di transizione». Piras: «A Palazzo circola il fantasma dell’ex società»
27 maggio 2018
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PORTO TORRES. L’amministrazione pentastellata ha deciso di affidare le attività di riscossione coattiva delle entrate comunali tributarie, extratributarie e patrimoniali all'ente nazionale della riscossione Agenzia delle Entrate-Riscossione. Si tratta della ex Agenzia Equitalia, che ha solo modificato la denominazione originaria. È curiosa la scelta, perché a inizio mandato la maggioranza aveva espresso chiaramente il non gradimento proprio per Equitalia. Un clamoroso passo indietro rispetto alle intenzioni iniziali, dunque, perché secondo il sindaco e la giunta si doveva arrivare ad una riscossione coattiva diretta dei tributi da parte del Comune.
«In soli sei mesi dall’inizio del nostro mandato – aveva detto allora l’ex assessore al Bilancio Donato Forcillo – abbiamo posto il primo tassello: dopo anni il Comune di Porto Torres può dire addio a Equitalia». Dichiarazioni poco profetiche, però, visto che a tre anni di distanza la questione della riscossione coattiva è stata completamente ribaltata. L’argomento sarà comunque discusso - prima della decisione finale da parte del consiglio comunale - nella riunione della commissione Bilancio convocata domani alle 10 dal presidente Carlo Marongiu.
Bando fantasma. L’amministrazione comunale doveva bandire una gara per la riscossione coattiva dei tributi per riscuotere i crediti del Comune, così come riportato nella delibera consiliare del 25 gennaio 2016, e l’organo esecutivo aveva dato mandato alla struttura per la predisposizione di una relazione tecnica comprendente l’analisi di fattibilità sulla gestione diretta da parte degli uffici comunali e per gli atti relativi al bando di gara.
Assessore Bilancio. «In questi anni la riscossione ordinaria è stata svolta in forma diretta dall’Ente – spiega l’assessore Domenico Vargiu –, mentre quella coattiva poteva essere affidata solo tramite appalto in quanto l'ente è privo di ufficiale della riscossione. Fino all’aggiudicazione della gara europea, circa 200 giorni, l'ente è senza strumenti di riscossione coattiva per le entrate, che potrebbero di conseguenza andare in prescrizione durante questo periodo. La delibera propone che solo per questa fase di transizione ci si possa avvalere di Agenzia delle entrate riscossione.
Impegno rimandato. «Nel giro di tre anni – dice il consigliere Alessandro Carta – l’amministrazione grillina ha tradito l’impegno riscossione per ben due volte: se le motivazioni di questa intenzione, per la quale dovrà rendere conto al consiglio e alla città, sono riconducili a un potenziale danno erariale e quindi alla perdita di entrate nelle casse comunali, è doveroso ricordare che queste stesse parole sono state usate già al momento del loro insediamento e le colpe venivano puntualmente scaricate sulle precedenti amministrazioni. Dicano invece che non sono ancora riusciti a fare un bando e a mantenere la parola data».
Fantasma Equitalia. Per il consigliere Claudio Piras ancora una volta i cittadini rimangono increduli alle proposte di questa amministrazione. «Hanno criticato l’operato e l’etica di Equitalia – ricorda –, dichiarato nel 2016. Dissero che era in atto un confronto con gli esperti per cercare soluzioni al problema delle riscossioni e ci hanno fatto credere che la parte del 2016 (giustificata con un fantomatico danno erariale) sarebbe stata l’ultima di Equitalia. Ora ci ritroviamo a dover esternalizzare dei servizi che, per i proclami portati avanti in campagna elettorale, dovevano essere gestiti dalla struttura. Insomma, fino a oggi probabilmente non hanno mai sbagliato ma il fantasma del fu Equitalia circola nel palazzo di piazza Umberto I».
«In soli sei mesi dall’inizio del nostro mandato – aveva detto allora l’ex assessore al Bilancio Donato Forcillo – abbiamo posto il primo tassello: dopo anni il Comune di Porto Torres può dire addio a Equitalia». Dichiarazioni poco profetiche, però, visto che a tre anni di distanza la questione della riscossione coattiva è stata completamente ribaltata. L’argomento sarà comunque discusso - prima della decisione finale da parte del consiglio comunale - nella riunione della commissione Bilancio convocata domani alle 10 dal presidente Carlo Marongiu.
Bando fantasma. L’amministrazione comunale doveva bandire una gara per la riscossione coattiva dei tributi per riscuotere i crediti del Comune, così come riportato nella delibera consiliare del 25 gennaio 2016, e l’organo esecutivo aveva dato mandato alla struttura per la predisposizione di una relazione tecnica comprendente l’analisi di fattibilità sulla gestione diretta da parte degli uffici comunali e per gli atti relativi al bando di gara.
Assessore Bilancio. «In questi anni la riscossione ordinaria è stata svolta in forma diretta dall’Ente – spiega l’assessore Domenico Vargiu –, mentre quella coattiva poteva essere affidata solo tramite appalto in quanto l'ente è privo di ufficiale della riscossione. Fino all’aggiudicazione della gara europea, circa 200 giorni, l'ente è senza strumenti di riscossione coattiva per le entrate, che potrebbero di conseguenza andare in prescrizione durante questo periodo. La delibera propone che solo per questa fase di transizione ci si possa avvalere di Agenzia delle entrate riscossione.
Impegno rimandato. «Nel giro di tre anni – dice il consigliere Alessandro Carta – l’amministrazione grillina ha tradito l’impegno riscossione per ben due volte: se le motivazioni di questa intenzione, per la quale dovrà rendere conto al consiglio e alla città, sono riconducili a un potenziale danno erariale e quindi alla perdita di entrate nelle casse comunali, è doveroso ricordare che queste stesse parole sono state usate già al momento del loro insediamento e le colpe venivano puntualmente scaricate sulle precedenti amministrazioni. Dicano invece che non sono ancora riusciti a fare un bando e a mantenere la parola data».
Fantasma Equitalia. Per il consigliere Claudio Piras ancora una volta i cittadini rimangono increduli alle proposte di questa amministrazione. «Hanno criticato l’operato e l’etica di Equitalia – ricorda –, dichiarato nel 2016. Dissero che era in atto un confronto con gli esperti per cercare soluzioni al problema delle riscossioni e ci hanno fatto credere che la parte del 2016 (giustificata con un fantomatico danno erariale) sarebbe stata l’ultima di Equitalia. Ora ci ritroviamo a dover esternalizzare dei servizi che, per i proclami portati avanti in campagna elettorale, dovevano essere gestiti dalla struttura. Insomma, fino a oggi probabilmente non hanno mai sbagliato ma il fantasma del fu Equitalia circola nel palazzo di piazza Umberto I».